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CASTELGUGLIELMO

Dopo 62 anni chiude la storica lavanderia “Corallo”

Era un punto di ritrovo e di riferimento per tantissimi abitanti del posto

Dopo 62 anni chiude la storica lavanderia “Corallo”

La storica lavanderia “Corallo” di Castelguglielmo, che ha preso il nome dal colore del primo arredo e della macchina lavasecco, chiude a fine 2020 dopo 62 anni di presenza sul territorio del comune altopolesano. Il negozio aveva aperto nel 1958 con una conduzione di tipo famigliare la cui responsabile era Carletta Rasi, moglie di Angelo Ferlin figura nota a Castelguglielmo.

Questo tipo di servizio era una innovazione per quei tempi e la lavanderia in breve ha consolidato un gruppo di utenti sempre più numeroso, grazie alla cura artigianale del lavoro e all’attenzione verso le richieste dei clienti. Nel 1975 entra nella piccola impresa di famiglia la nuora Antonella Palazzi che, dopo aver appreso tutti i segreti della lavanderia, nel 1990 ne diventa titolare.

Oltre all’attività interna al negozio, Antonella potenzia il già attivo servizio a domicilio. Servizio che ancora oggi viene svolto due volte la settimana: il lunedì per il ritiro dei capi da pulire e il venerdì per la consegna. Vari i comuni limitrofi interessati da questa utile e preziosa opportunità.

La titolare Antonella, giunta all’età per pensionamento, lascia a malincuore il lavoro di una vita, sia per i tanti clienti affezionati che si sono manifestati dispiaciuti apprendendo la notizia, sia per la consapevolezza che essi si ritrovano senza tale servizio, e anche per i rapporti amichevoli che si sono creati nel tempo.

Purtroppo Antonella è rimasta sola, non può più contare sul supporto familiare che possa garantire continuità all’attività. Un lavoro che sembrerebbe forse banale, ma che in verità non lo è. Si è evoluto nel tempo e la titolare ricorda di aver sempre seguito con passione i corsi di aggiornamento, anche per l’uso della lavasecco computerizzata che usa oggi e che è di alta qualità, oltre all’utilizzo dei migliori prodotti per garantire pulizia igiene e freschezza ai capi.

Continui aggiornamenti dovuti anche alle richieste dei clienti e dei materiali con cui sono composti i capi di abbigliamento e la biancheria per la casa.

Una volta c’erano solo tessuti di lana, seta, cotone ed era tutto più semplice, si portava a lavare prevalentemente il capo bello “da festa”, ora invece si portano a pulire anche indumenti di uso quotidiano molti composti di materiale sintetico e serve maggiore precisione, come ha spiegato la titolare.

Ricordi particolari sono legati al lavaggio degli abiti da sposa, impegnativi e per i quali servono prodotti e cure speciali, tanta manualità e attenzione, essendo il loro servizio artigianale, ben diverso da quello di tipo industriale delle grandi lavanderie di città.

Antonella non ricorda episodi particolari legati al suo lavoro ma ripensa con nostalgia, ancor prima della chiusura, al suo negozio divenuto un punto d’incontro per alcuni paesani, per chiacchiere, confidenze, risate, a cui si univano anche gli avventori dei bar vicini; un luogo di socializzazione e di aggregazione.

Ad oggi vi sono stati alcuni contatti per continuare il lavoro nelle modalità attuali, altri per tentare un servizio di lavanderia a gettone-self service, ma nessuna risposta affermativa. Antonella va dunque in pensione, ma con rammarico. Un altro negozio che chiude dopo 62 anni, e nel centro del paese di Castelguglielmo si spegne un’altra insegna.

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