VOCE
TRECENTA
09.05.2022 - 10:06
L'ex ospedale di Trecenta, abbandonato ormai da anni, al declino e al disfacimento
“Trecenta, non è un comune con poche potenzialità. Tra le altre cose ha: un Ospedale pubblico, il San Luca, con teorica capienza progettuale di 360 posti letto ospedalieri (potenzialità, a quanto mi risulta, mai completamente utilizzata dalla Regione Veneto e mai sufficientemente richiesta dall’amministrazione comunale di Trecenta e dal suo sindaco); una storica Casa di Riposo con oltre 80 posti letto di 1° livello, convenzionati; un Istituto Superiore di Agraria, anche con nuovi interessanti indirizzi, legati ai settori Alimentare e della Ristorazione; la presenza tra le altre, di ditte prestigiose”.
Parte da qui l’analisi di Rifondazione Comunista Trecenta.
“Eppure - prosegue l’analisi - dopo gli ultimi circa 15 anni di amministrazione a trazione soprattutto Leghista e Forza Italia, guidata dal sindaco Laruccia, le cose non potrebbero andare peggio. Siamo uno dei comuni polesani ad aver proporzionalmente perso il maggior numero di abitanti. Con conseguente impoverimento di tutto il tessuto abitativo, commerciale e sociale. In 15 anni secondo gli ultimi dati Istat pubblicati, si sono persi 451 abitanti su 3.032. Quasi il 15% dei nostri abitanti”.
“L’immagine più significativa del declino di Trecenta - accusa ancora Rifondazione Comunista, rivolgendosi all’amministrazione comunale - è proprio il vecchio ospedale Casa Rossi. Edificio imponente, lasciato in condizioni indecenti da chi avrebbe dovuto (Comune e Regione), difenderlo dal degrado, recuperarlo e riutilizzarlo per fini utili ai nostri servizi, alla nostra economia e popolazione. E le idee non mancavano. Come le proposte avanzate decenni fa, da Rifondazione Comunista, per un suo uso collegato all’assistenza delle persone anziane o successivamente, con l’arrivo dell’auspicato sviluppo della locale ‘Scuola Agraria’ , con la ulteriore proposta di un suo utilizzo funzionale al potenziamento di questa importante opportunità didattica (ad esempio, oltre a nuovi spazi per l’insegnamento, anche per la realizzazione di un convitto femminile ed altro). Trecentane e Trecentani, vi sembra giusto continuare così?”.
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