VOCE
Gaiba
05.06.2022 - 10:17
Turismo in Polesine dal cielo e dall’acqua, dal Po al Delta e ritorno a bordo di idrovolanti. Un progetto pilota che scatterà fra qualche giorno in occasione del torneo internazionale di tennis di Gaiba, e che potrebbe diventare una nuova frontiera per la visitazione del Polesine. Grazie ad idrovolanti in partenza da un idroscalo al porticciolo sul Po a Gaiba. Per il torneo di tennis del Veneto open dal 13 al 19 giugno, infatti, sono attesi migliaia di spettatori, che potrebbero approfittare di questo evento sportivo per visitare il Polesine e il Delta.
Il tutto fa parte di un protocollo d’intesa che vede la Provincia di Rovigo al centro di un accordo con Assonautica Acque interne Veneto Emilia e Autorità di bacino del fiume Po. Il progetto rientra nelle linee strategiche di indirizzo per il piano d’azione della riserva Maab Unesco Po grande. In questo caso si tratta di un progetto pilota per promuovere reti fra i territori rivieraschi. Alimentare in pratica la filiera del turismo ecosostenibile con trasporto intermodale e idroscali per nuove frontiere di visitazione e valorizzazione dei territori. La Provincia è promotore di questa iniziativa mentre Autorità del fiume Po e Assonautica sono i cofinanziatori del progetto.
Insomma gli idrovolanti come mezzo per sorvolare e visitare il Polesine. Il torneo di Gaiba Veneto open è, in questo senso, considerato un vero e proprio volano di promozione all’estero del territorio (ci sarà anche una copertura televisiva), attesi migliaia di spettatori (circa 20mila) con una grande vetrina del Po, del territorio polesano e del delta. Il collegamento fra tratto altopolesano del Po e il delta attraverso idrovolanti presuppone l’individuazione dell’attracco fluviale per l’ammaraggio al gruppo nautico Sant’Anna di Gaiba.
Ma la progettualità va anche oltre il periodo del torneo di tennis femminile perché la strategia è quella di una visione economica di ampio respiro che preveda l’implementazione del turismo fluviale in connessione con le aree di Venezia e Mantova e quindi la realizzazione di una rete di idroscali per collegare il Po con gli hub di grande flusso turistico come Venezia e Mantova. Gli idrovolanti sono mezzi che per il decollo necessitano di 400 metri di acqua e un basso impatto ambientale e che possono risultare interessanti ed “esperienziali” per muoversi dal Po al Delta e poi visitare il territorio. Il progetto sarà spiegato nel dettaglio nei prossimi giorni.
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