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Il successo della Badia Medievale

Badia è tornata indietro nel tempo nella giornata di Sabato, grazie alla Grande Festa Medievale.
Si è svolta sabato 25 giugno la decima edizione della Grande Festa Medievale di Badia Polesine organizzata dall'associazione Amici di San Teobaldo.
La festa che ha visto la partecipazione di vari gruppi di comparse e fedeli ricostruzioni ha portato il centro cittadino indietro nel tempo.


La manifestazione è iniziata alle 16 presso il Giardino dell'Abate, in cui era stato allestito un accampamento dell'XI secolo, bancarelle a cura dell'associazione "Afra e Walter Ferrari" e un punto ristoro, per poi continuare alle 17 in piazza Vangadizza con varie esibizioni della Compagnia Arcieri Storici di Monselice.
Alle 17.30 poi, in piazza Vittorio Emanuele II, l’associazione “Ande Canti e Bali”, si è esibita in balli veneti, con l’accompagnamento di una piccola orchestra.

Alle 19 è partito il corteo storico in costume al quale hanno preso parte non solo cittadini badiesi, ma anche il Gruppo Musici e Sbandieratori Arquatese (in testa alla sfilata), membri della Contrada San Paolo di Ferrara, della Compagnia d'Arme della Lince di Rovigo, figuranti di Pettorazza Storica, la Compagnia Arcieri Storici di Monselice, alcuni rappresentanti dell’Ordine Cavalieri di San Giovanni di Rovigo e Confraternita San Michele di Rovigo, della Antica Marca Alata di Treviso e alcuni rappresentanti della città francese di St Thibault des Vignes, tra i quali il sindaco Sinclair Vouriot.

Arrivato a piazza Vangadizza il corteo si è fermato davanti ai sepolcri di Azzo d’Este e della moglie Cunegonda, i figuranti in costume si sono disposti a semicerchio, mentre gli sbandieratori e i musici si sono posti al centro per la loro esibizione
Terminato ciò, c'è stato il ritiro nel Giardino Dell'Abate per una degustazione. Qui lo spettacolo è continuato con danze e canti medievali del Coro Nuovo Echo di Portomaggiore e con l’intermezzo di un’investitura a cavaliere rappresentata dalla Contrada Rione San Paolo.


Durante la cena è stata presentata una vetrata dipinta raffigurante la partenza del Patrono con il suo scudiero dal suo paese d’origine.
Con il buio completo poi, è entrato in scena un addestratore di rapaci, che ha lanciato un giovane gufo reale e un barbagianni in una serie di voli, coinvolgendo anche il pubblico presente, fino alla conclusione della festa alle 23 circa.



Il servizio completo sulla Voce di Rovigo in edicola lunedì 27 giugno

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