Lavatori in nero nelle aziende agricole

Beccati sette lavoratori in nero in un'azienda agricola della zona di Badia Polesine; tra questi uno non era in regola con le norme sul soggiorno, ovvero era clandestino. Nella stessa giornata, un altro caso di lavoro in nero è stato scoperto nella zona di Lendinara: in un'altra azienda agricola è stata trovata una lavoratrice in nero addetta alla raccolta degli spinaci.



E' l'esito dei controlli eseguiti nell'ambito dell'attività di contrasto al lavoro nero ed irregolare in agricoltura da parte del servizio ispettivo della direzione territoriale del lavoro di Rovigo, in stretto raccordo con il Corpo forestale della Stato dì Rovigo e con il supporto dell'Arma dei carabinieri.



Negli ultimi mesi si sono effettuati controlli serrati in tutto il Polesine. I casi di cui si è detto sono emersi nei giorni scorsi, durante un'ispezione in un'azienda agricola della zona di Badia Polesine, in cui i proprietari avevano appaltato la raccolta dei prodotti orticoli coltivati ad una cooperativa composta principalmente da cittadini marocchini. I controlli hanno messo in luce che su sette lavoratori trovati al lavoro, tutti erano in nero e fra questi uno era clandestino.



I carabinieri sono prontamente accorsi sul posto. E' in corso la dettagliata verifica dell'attività della cooperativa per l'emissione dei provvedimenti amministrativi connessi con il lavoro nero (oltre 3.000 euro di sanzione per ogni lavoratore), e, nel caso di reati penali, le segnalazioni all'autorità giudiziaria anche ai fini della eventuale applicazione della recente legge di contrasto al ceporalato.



Oltre al lavoro nero, nel corso dell'accertamento sono state rilevate anche irregolarità di natura formale per cui sono in via dì emissione i relativi provvedimenti sanzionatori.



Nella stessa giornata, a Lendinara, in un'altra azienda agricola è stata trovata una lavoratrice in nero addetta alla raccolta degli spinaci.



Il servizio sulla Voce di martedì 15 novembre.