La consigliere di minoranza di Badia, Idana Casarotto: “Il dipendente pubblica su Fb contenuti razzisti”. Il sindaco: "Mi dissocio".
Pesante attacco al palazzo comunale di Badia Polesine. Al centro della questione il decreto sindacale numero 15 del 31 luglio 2017 con cui “il sindaco Giovanni Rossi ha conferito al dottor Gregorio Marabese le funzioni di responsabile degli uffici cultura e pari opportunità”, scrive attraverso un comunicato stampa Idana Casarotto, ex assessore alla cultura e attualmente consigliere di minoranza del gruppo “Adesso Badia”.
Idana Casarotto afferma il suo stupore nei confronti della scelta effettuata dal primo cittadino: “Ci chiediamo come sia possibile - scrive - che si sia individuato Responsabile di questi uffici una persona che su facebook pubblica, sia sulla pagina personale, che commentando post altrui, contenuti estremamente razzisti e anche post che vergognosamente auspicano il ritorno di Hitler”.
E ancora: “Questa persona su facebook ha pubblicamente dichiarato, nella giornata di ieri (3 agosto, ndr), che ‘l’Italia è un paese di bianchi’ commentando una notizia di attualità relativa alla scelta di un albergatore di non assumere un cittadino italiano per il suo colore della pelle. Ci si chiede preoccupati se la cultura possa essere messa sotto la responsabilità di chi condivide simili opinioni e quindi rinneghi spudoratamente e con orgoglio i principi fondamentali della Costituzione”.
Casarotto aggiunge, sempre con riferimento a facebook: “Il 24 luglio scorso ha anche postato: ‘In Kenia uccisa una donna italiana, applichiamo la legge del taglione, 10 schifosi kenioti al muro, questo è fare giustizia’ e sorprende che fra i like ci sia anche quello dell’attuale assessore Stefano Segantin”.
L’ex assessore Casarotto spiega: “Non riteniamo sia opportuno che un dipendente pubblico possa inneggiare pubblicamente ad Hitler ed al razzismo nel 2017 e che possa anche godere del ruolo di responsabile dell’ufficio cultura e pari opportunità”.
Casarotto conclude con una richiesta: “Chiediamo al sindaco Giovanni Rossi e all’amministrazione di prendere provvedimenti urgenti in merito e di prendere le distanze da quanto dichiarato dal dipendente comunale in questione”.
Il sindaco Giovanni Rossi, interpellato sulla questione relativa al caso di cui in apertura, risponde ad “Adesso Badia”. “Mi dissocio totalmente dai contenuti pubblicati da Marabese e - precisa Rossi - rifiuto ogni collegamento fra quanto scritto dal dipendente e la nostra amministrazione. Mi riservo di indagare se nel caso in questione si configurino gli estremi per l’accusa di reato e, nel frattempo, mi limito ad un’osservazione: ‘Adesso Badia’, se vuole, può presentare formali denunce ma non si utilizzi una vicenda simile per attaccare l’amministrazione. Mi dispiace davvero osservare a quali livelli di mediocrità si sia ridotta la loro attività d’opposizione. Dopo il voto avevano parlato di opposizione costruttiva, ma si sono ridotti a strumentalizzare tutto; si scoprono paladini dell’etica quando sono i primi a tradire tali valori”.
Sulla questione si esprime anche l’assessore Stefano Segantin, chiamato in causa. “Il 'mi piace' che ho messo non ha nulla a che fare con il post su Hitler che non ho mai commentato. Il like fa riferimento solo - evidenzia Segantin - alla tragedia della donna italiana uccisa in Kenya. Col mi piace intendevo solo dire che penso sia opportuno fare giustizia nei confronti degli uomini che maltrattano le donne. Purtroppo ci sono persone che, avendo molto tempo e poco da fare, fanno polemiche strumentali su Facebook e inviano comunicati altrettanto strumentali per distogliere l’attenzione collettiva dai veri problemi. Ho dedicato buona parte della mia vita ad aiutare i bisognosi privilegiando gli italiani ma senza mai rifiutare una mano tesa anche nei confronti degli immigrati”.
Il servizio sulla Voce del 6 agosto
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