In consiglio comunale il sindaco di Leninara ha spiegato i motivi della revoca delle deleghe all'ex assessore, che ha replicato attaccando il primo cittadino.
Scontro e accuse fra il sindaco e l’ex assessore Bassal. Confronto acceso lunedì sera alla seduta del consiglio comunale, davanti ad numeroso pubblico accorso per assistere alla discussione del primo punto all’ordine del giorno: la comunicazione da parte del sindaco della revoca del componente della giunta Nabeel Bassal.
Il sindaco Luigi Viaro ha aperto la seduta con un breve riepilogo dei passaggi della vicenda che hanno portato alla revoca di tutte le cariche all’ormai ex assessore Bassal. “Considero questa una rovinosa caduta da parte mia per quanto riguarda i rapporti interpersonali - ha commentato Viaro - e mai avrei pensato di prendere questo provvedimento, che per me è un boccone amaro. Speravo di concludere il mandato con la stessa squadra con cui ho iniziato ma le necessità e gli sviluppi della vicenda non me l’hanno permesso”.
Punto di partenza della vicenda, rapidamente ripercorsa, è stata l’autosospensione politica notificata il 4 ottobre, “autosospensione politica e non amministrativa, perché non è prevista dal regolamento. Poi per necessità di approvazione al bilancio dei lavori pubblici si è proceduto alla revoca parziale di questa delega e di quella per contratti e appalti. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è però stata la lettera con la quale Bassal ha intimato agli uffici e al comandante dei vigili urbani di trattare esclusivamente con lui in prima persona e non col sindaco. Che mi si dica certe cose in piazza è un conto, ma un documento ufficiale è un’altra cosa. Per cui abbiamo scelto per la revoca delle deleghe, non è una valutazione personale ma l’interruzione di un rapporto politico”. Ha preso poi la parola l’ex assessore Bassal, passato al tavolo dell’opposizione, come ha scritto nelle righe che ha esposto, “per la fiducia e per le nomine del consiglio di amministrazione della casa albergo”. Bassal si è detto “amareggiato e pentito di aver aderito a questa maggioranza”, anche perché il sindaco avrebbe “dal 2014 promesso a tanti di far parte del cda della Casa Albergo”.
Secondo quanto esposto dal consigliere, sarebbero stati il sindaco Viaro e l’assessore Francesca Zeggio a proporre a Bassal la presidenza della Casa Albergo in opposizione al direttore Mantovani “e io per il bene della Casa Albergo ho deciso di accettare nonostante la mia perplessità ad uscire dalla giunta e dal consiglio comunale”.
Pesanti poi le accuse rivolte al sindaco sempre nel corso dell’intervento: “Forse non capisco la parola serietà come lei, nonostante le mie lauree”. E ancora: “Lei è scappato dal confronto nascondendosi dietro sms e amici comuni”; “lei ha messo l’interesse personale davanti a quello della città”.
Al termine dell’intervento, l’osservazione del sindaco, amareggiato dal “tir di immondizia che mi è stato buttato addosso”: “l’argomento non era la Casa Albergo, che sarà invece trattato al prossimo consiglio comunale”. Accettato dal consiglio, quindi, anche un confronto pubblico sull’argomento.
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