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"Era gentile ed educata", morì dopo un'iniezione

Il caso

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I vicini di Marta Bertoldi, la 62enne morta a Lendinara venerdì scorso, la descrivono come una persona molto riservata. Due anni fa si era rotta il coccige, ecco perché aveva mal di schiena.
La sua morte è passata quasi sotto silenzio a Masi, il paese in cui Marta Bertoldo, 62enne abitava insieme al marito. La signora, che venerdì scorso è spirata dopo un’iniezione di antinfiammatorio, conduceva un’esistenza tranquilla nella sua casa poco fuori dal centro, con un ampio giardino e due cani.



I vicini la descrivono come una persona gentile ed educata, senza aggiungere nient’altro perché la signora, sposata con un generale dell’esercito ora in pensione, era piuttosto riservata. Due anni fa si era rotta il coccige cadendo in casa, ma le fitte alla zona lombare di tanto in tanto tornavano a farsi sentire. Per questo si era rivolta a Renato Mainardi, un medico di Conegliano ma originario di Lendinara nonché amico di famiglia.



Venerdì scorso il dottore le aveva fatto un’iniezione, in un appartamento disabitato che un amico gli aveva messo a disposizione. Ma qualcosa era andato storto: la 62enne aveva iniziato a tossire dicendo che le mancava il respiro e poco dopo si era accasciata. Inutili i tentativi dei sanitari del Suem di rianimarla. Per Marta Bertoldi ormai non c’era più niente da fare.



Se a determinare il decesso della 62enne sia stata la puntura di antinfiammatorio sarà l’autopsia, prevista nei prossimi giorni, a dirlo. Nel frattempo la Procura come atto dovuto ha aperto un fascicolo a carico di Mainardi, indagato per responsabilità medica. Dal canto suo il marito della donna è convinto che l’amico medico non abbia nessuna responsabilità.

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