VOCE
Badia Polesine
13.04.2018 - 22:37
“Islam e immigrazione. Quale futuro per l’Italia?”. Importante e partecipata serata vissuta nella sede del Rotary club di Badia Polesine, in compagnia di Magdi Cristiano Allam, invitato dal presidente Andrea Muzzi a parlare di due tematiche attualissime: il rapporto con l’Islam e l’immigrazione. L’affollatissimo interclub (erano presenti oltre cento persone) al quale hanno aderito i Rotary club di Rovigo e Porto Viro ed una delegazione del Lions club Badia, si è concluso ben oltre la mezzanotte e l’inusuale orario già racconta di un dibattito interessato e vivace.
Magdi Allam, già vicedirettore del Corriere della Sera ed oggi affermato scrittore e conferenziere, da sempre si occupa di tematiche legate ai rapporti tra il vicino Oriente e l’Occidente. Le sue severe posizioni sul mondo islamico gli hanno procurato critiche, ma anche estimatori in un dibattito che divide le coscienze. Nato al Cairo nel 1952 da Safeya, una fervente islamica, Allam ha potuto conoscere ed apprezzare la cultura occidentale studiando dai Salesiani fino al raggiungimento della maturità scientifica e, indubbiamente, quelle frequentazioni giovanili influenzarono il percorso che lo ha portato alla conversione dopo esser stato per 56 anni un musulmano moderato.
Magdi Allam ha spiegato come per capire l’Islam sia necessario conoscere la controversa figura di Maometto, “persona sfortunata ed infelice” (nacque orfano del padre, perse la madre a sei anni e ben sei dei sette figli avuti, nda). E ancora: “Il cristianesimo è la religione del Dio che si incarna in Gesù e si fa uomo, mentre l’islam è la religione del Dio che si fa testo e che si incarna nel Corano”. Quanto all’immigrazione che ha raggiunto numeri moto elevati, Magdi Allam ha lamentato l’assenza in Italia di reali politiche per governare il fenomeno. Tutto questo, accompagnato al declino demografico anche conseguente la mancanza di sostegno alla natalità ed alla famiglia, “porterà ad una inevitabile colonizzazione similmente a quanto avvenne nell’impero romano”. Allam, rimpiangendo la lucidità del pensiero di Benedetto XVI sul legame indissolubile tra fede e ragione come fondamento della civiltà umana, ha valutato criticamente le eccessive aperture ecumeniche dell’attuale Pontefice.
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