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LUTTO BADIA POLESINE

Addio Renato, padre degli ultimi

Badia dà l’ultimo saluto a Renato Galleno, lo storico direttore dell’Istituto fanciulli sinti di via San Rocco

Badia dà l’ultimo saluto a Renato Galleno, lo storico direttore dell’Istituto fanciulli sinti di via San Rocco, diventato nel corso degli anni un emblema della carità e dell’attenzione per gli ultimi. Una chiesa gremita ha accolto questa mattina i funerali dell’ex direttore dell’Istituto fondato da Dino Torreggiani, venuto a mancare nella serata dello scorso mercoledì a 92 anni.

Galleno, “Servo della chiesa” conosciuto in tutto il Polesine, ha passato la propria vita ad aiutare il prossimo, diventando un papà per i tanti bambini passati per via San Rocco. Nato a Bagnoli in Piano e laureato in pedagogia, Galleno è stato per quasi quarant’anni legato alla Casa della divina provvidenza. Tanti i ricordi ed i messaggi letti dal parroco don Alex Miglioli prima della messa celebrata dal vescovo Pierantonio Pavanello: “Mi hai voluto bene più di un padre” è il messaggio di Felice, “Ho trascorso con te gli anni più belli della mia vita” è invece quello di Jessica e “Quello che ho imparato lo sto insegnando ai miei figli” è infine quello di Leonardo.
 

“Renato – ha detto inoltre don Alex - era una persona che partecipava alla vita dei ragazzi, preparava la colazione e li accompagnava nelle lezioni. Organizzava ogni giornata al meglio e chi suonava alla porta di via San Rocco non se ne andava mai senza un aiuto. Lui stesso viveva di cose essenziali, voleva essere povero tra i poveri”.

Tra le testimonianze lette dall’altare prima della cerimonia c’è stata anche quella del sindaco di San Bellino Aldo D’Achille, e non sono mancati i ringraziamenti a due figure che hanno assistito Galleno fino alla fine: Grazia, sua collaboratrice sin dal suo arrivo a Badia, e Jerry, ragazzo che ha scelto di rimanere con lui anche dopo la chiusura dell’Istituto.

“Renato – ha ricordato il vescovo Pierantonio Pavanello nell’omelia - ha vissuto la carità in modo radicale. E’ stata una sorgente che ha dissetato molti, un giardino dove tutti potevano trovare ristoro. Nei brevi incontri che ho avuto con lui ho avuto l’impressione di una persona riservata, che non si metteva mai in mostra. Ogni volta che si faceva il suo nome a Badia si percepivano un rispetto e una venerazione speciali, come se ci si trovasse di fronte a una persona non comune, al di fuori dell’ordinario. Ha esercitato la sua scelta preferenziale per i poveri, dapprima in Sicilia in mezzo ai braccianti sfruttati, poi a Treviso in una Casa che accoglieva i figli delle famiglie che lavoravano nei circhi e nei luna park. Poi dal 1975, ha curato l’Istituto Fanciulli Sinti, lasciando dietro di sé una testimonianza luminosa per tutta la nostra diocesi”. Alla cerimonia, terminata con un lungo applauso, hanno partecipato anche il sindaco Giovanni Rossi, l’onorevole Antonietta Giacometti e gli assessori Stefano Baldo e Fabrizio Capuzzo.

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