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Badia Polesine

Museo fermo sul tavolo di Draghi

Vittorio Sgarbi: “I fondi sono in ritardo, ma decide la presidenza del consiglio”.

Museo fermo sul tavolo di Draghi

I fondi del Bando Bellezza sono fermi sul tavolo di Mario Draghi. A dirlo è Vittorio Sgarbi che, da Roma dov’è impegnato nell’elezione del presidente della Repubblica, respinge praticamente in tempo reale l’attacco del Pd badiese, che tira in ballo pure il deputato ferrarese per denunciare l’immobilismo dell’amministrazione badiese sulla riqualificazione del palazzo dell’ex Monte dei Pegni.

Sgarbi, del resto, si era speso in prima persona, venendo (più volte) a Badia e assicurando che i fondi necessari (circa 800mila euro) sarebbero arrivati. Invece, a ormai qualche anno di distanza, è ancora tutto fermo. “Ma io la mia parte l’ho fatta, e l’ho fatta anche oggi: ho fatto diverse telefonate, da Franceschini al sottosegretario Tabacci. Chiamerò direttamente Mario Draghi, se necessario”, dice Sgarbi.

Sì, perché a sentir lui tutto è nelle mani del presidente del consiglio dei ministri. “E’ lì che il bando Bellezza si è fermato, non c’entra il ministero, così come non c’entrano l’amministrazione comunale di Badia, che ha fatto tutto quello che poteva, o Vittorio Sgarbi. Dipende tutto soltanto da Draghi: me lo ha confermato il sottosegretario Tabacci, ammettendo che l’erogazione dei fondi è in ritardo di due anni. Ma la questione è ferma per tutti, non soltanto per Badia, ma su scala nazionale. E quando si sbloccherà, si sbloccherà per tutti. Ma dipende da Draghi, quindi che non mi rompano le...”. E qui, meglio sfumare.

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