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Il duomo di San Mauro <br/> nell'ultimo libro di Carlo Baldi

Cavarzere

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Presentato il libro di Carlo Baldi suol duomo di San Mauro di Cavarzere.
CAVARZERE - Nella storia delle mura del duomo di Cavarzere si può dire sia in un certo senso racchiusa quella di tutti i cavarzerani: la costruzione grazie ai sacrifici della popolazione, la volontà di renderlo sempre più bello e impreziosito da opere d’arte, la distruzione durante l’ultimo conflitto mondiale e la rinascita.

Tutto questo rivive oggi grazie all’ultima pubblicazione del maestro Carlo Baldi, storico locale la cui attività di ricerca si rivela sempre più preziosa per la ricostruzione del passato di Cavarzere e del suo territorio.
“L’antico duomo di Cavarzere” è il titolo di questa pubblicazione, realizzata grazie al sostegno dell’amministrazione comunale di Cavarzere, che è stata presentata sabato alla città nella sala convegni di Palazzo Danielato.
Un momento nel quale, attraverso le parole dell’autore, ha saputo ben rendere quello che è stato il certosino lavoro di ricerca dal quale è poi nata la pubblicazione. “Ho potuto consultare i documenti della fabbriceria del duomo risalenti a diversi secoli fa – ha detto il maestro Baldi presentando la sua opera – si tratta di documenti inediti ai quali si sono aggiunti i ricordi di monsignor Umberto Pavan e le immagini storiche dei fratelli Tiengo e di Duilio Avezzù”.

L’autore è anche riuscito a contattare i discendenti dell’autore del dipinto a tempera che decorava la volta della navata nell’antico duomo e grazie al bozzetto dell’opera oggi i cavarzerani possono intuire quale fosse la bellezza delle decorazioni pittoriche del loro duomo. Il maestro Baldi nel suo libro fa anche delle ipotesi sul progetto dell’edificio dell’antico duomo, quello risalente al primo Ottocento che fu distrutto dai bombardamenti nel ’45, e sui legami che esso aveva con la chiesa dei Gesuati di Venezia di Giorgio Massari.
Inoltre nel libro è contenuta una analisi dettagliata delle decorazioni dell’antica vasca battesimale ancora oggi conservata nel duomo.
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