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Tenuta di Ca’ Labia nel degrado: il complesso rischia di crollare

L'allarme

Tenuta di Ca’ Labia nel degrado: il complesso rischia di crollare. Messa celebrata addirittura fuori dall’oratorio. La barchessa si sta sgretolando.
È uno dei pochi luoghi di rilevante pregio artistico in territorio cavarzerano, il più importante complesso architettonico che oggi rimane in città a testimoniare quanto essa fosse bella e ornata di palazzi gentilizi prima che i bombardamenti dell’aprile 1945 la riducessero a un cumulo di macerie. Oggi la tenuta di Ca’ Labia, a ridosso del centro abitato di Cavarzere nella zona sud della città, rischia di cadere anch’essa al suolo, non sotto le bombe alleate ma a motivo del trascorrere degli anni e dell’indifferenza.



A lanciare l’allarme sullo stato del complesso di edifici, che costeggia la statale verso Adria, è il maestro Carlo Baldi, storico locale e autore di pubblicazioni sul passato della città. Da tempo la barchessa dell’antico complesso residenziale di Ca’ Labia si sta letteralmente sgretolando e ormai anche l’ultimo tratto del tetto, fin qui rimasto in piedi, mostra chiari segni di cedimento.



A destare ancor più preoccupazione è però oggi un altro degli edifici del complesso di Ca’ Labia, di pregio ancor maggiore per l’importanza delle opere d’arte in esso contenute. Si tratta dell’oratorio della tenuta che conserva il suggestivo gruppo marmoreo settecentesco scolpito da Angelo Marinali, un vero capolavoro che omaggia Maria Assunta, alla quale la piccola cappella è dedicata. Proprio nel giorno in cui si ricorda l’Assunta, il 15 agosto, è da sempre tradizione celebrare una messa all’interno dell’oratorio ma quest’anno l’usanza non è stata rispettata proprio per problemi di staticità.



“Mi sono recato a Ca’ Labia presso l’oratorio - racconta Baldi - e con sorpresa ho trovato che il parroco ha celebrato messa all’esterno, davanti alla porta della chiesetta, dichiarando di ritenersi sciolto da ogni responsabilità se qualcuno fosse entrato, a suo rischio e pericolo, perché il tetto è pericolante e può crollare. Qui sta andando tutto in rovina”.



Il servizio completo in edicola sulla Voce di mercoledì 23 agosto
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