Coniugi avvelenati, dolore e incredulità in paese

C’è ancora incredulità dopo la notizia che la morte dei due anziani coniugi di Cona è stata causata dall’aver mangiato un piatto di risotto, convinti di assaggiare finalmente un po’ di zafferano di montagna. Invece, avevano raccolto e cucinato uno dei fiori più velenosi che si possano trovare nelle radure in questo periodo. Ma Giuseppe Agodi, di 70 anni, e la moglie Lorenza Frigatti di 71, non erano al corrente dell’effetto devastante che il falso zafferano provoca all’organismo, una volta ingerito. Ed è stato per questo che la vacanza trascorsa nella località di Folgaria, in Trentino, si è trasformata in una tragedia.



L’autopsia sul corpo di Giuseppe Agodi era stata eseguita subito dopo il funerale, che era stato celebrato il 5 settembre scorso, nella chiesa di Pegolotte. La Procura di Padova, sulla base dei rapporti medici, voleva vederci chiaro e aveva deciso di bloccarlo all’ultimo momento: tuttavia la famiglia si era opposta. Anche perchè le epigrafi erano già state esposte ed era già stato recitato un rosario con folta partecipazione di amici e conoscenti. Così si era deciso prima di celebrare le esequie, quindi eseguire l’autopsia e rinviare di poco la sepoltura. Insomma, c’era la necessità di vederci chiaro.



Gli indizi raccolti erano diventati pesanti, dopo che, successivamente alla morte dell’uomo, era seguito il malore della donna, ricoverata all’ospedale di Piove di Sacco e poi deceduta.



Il fascicolo d’indagine è stato trasmesso alla Procura di Trento per competenza territoriale (dato che il primo decesso è avvenuto a Folgaria) e dovrà arrivare da lì il via libera al funerale della donna.



Il servizio sulla Voce del 21 settembre