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Profughi, ennesima protesta per le strade di Cona

Cavarzere

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I richiedenti asilo dell’ex base di Conetta sono scesi a occupare le strade per il secondo giorno di fila. Freddo e umidità e divieto delle stufe elettriche al centro della protesta.
Ancora una mattinata di proteste da parte dei richiedenti asilo ospitati nella ex base militare di Conetta per le condizioni di vita all’interno del campo.



Così, dopo lunedì, anche ieri un nutrito gruppo di profughi è uscito dall’ex base ed ha occupato la strada, la provinciale 5, che da Conetta va verso Rottanova, spingendosi fino alla piazza di Cona.



A partire dal problema delle stufette elettriche, vietate da parte della cooperativa per problemi di sicurezza, a quelli dell’umidità e del freddo all’interno delle tende.



Durante il sit-in hanno chiesto che il ministero degli Interni possa intervenire sulla loro vicenda. A cercare di parlare con loro anche il vicario del prefetto di Venezia, Sebastiano Cento, che ha dovuto incassare il malumore dei profughi, non più intenzionati a ritornare a vivere nel campo.



Cona no buono” il grido in coro del gruppo che è uscito dalla base di prima mattina per raggiungere la piazza di Cona, dove, con tanto di valige, vuole rimanere.
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