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Borile, un business tra rifiuti e profughi

Il caso

Conetta Cona rivolta centro accoglienza ex base (3

L'ex base di Conetta, foto d'archivio

Simone Borile, tra gli indagati della cooperativa Edeco, era stato coinvolto anche nell'inchiesta sul fallimento della Padova 3, azienda legata ai rifiuti.
La vicenda della cooperative Edeco, finita nel mirino della procura della Repubblica di Rovigo nell’ambito di un’indagine della Guardia di finanza per l’accusa di frode nella gestione delle strutture che gestisce, è legata a doppio filo con la carriera di Simone Borile, uno dei sei indagati nella vicenda.



La gestione dell’ex base militare di Conetta, oltre alle strutture in Polesine, da Loreo a Borgo Fiorito, e a Cavarzere, sono parte di una specie di “impero” creato da Borile e fatto di nomine, cariche ed appalti. Borile, dopo una carriera politica iniziata col Cdu e proseguita con Forza Italia, aveva iniziato a interessarsi di rifiuti già a partire dal 1998, dalla sua presidenza all’Ente di bacino Rsu Padova 3. Secondo l’indagine della Procura di Rovigo e della Guardia di Finanza, sarebbe dietro al buco da 40 milioni di euro di Padova Tre (società oggi dichiarata fallita che nasce nel 2004 come braccio operativo del Bacino Padova 3), della quale Borile era stato vicepresidente e direttore.



Nel 2014, intanto, Simone Borile inizia a mettere il naso nel business dei richiedenti asilo con la cooperativa Ecofficina Educational, creata nel 2011 per gestire servizi educativi e sociali per conto di Padova Tre. La cooperativa si sdoppia in Ecofficina Servizi, che continua negli impegni precedenti e in Edeco, che invece si occupa dell’accoglienza e della sistemazione dei profughi.



Intanto c’è un altro procedimento nel quale è coinvolta la Edeco, i cui vertici il 21 febbraio saranno davanti al gup di Padova che dovrà deciderà se mandarli a processo per le presunte irregolarità sull’appalto per l’assegnazione dello Sprar, il servizio di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, nel comune di Due Carrare. L’accusa è di falsità materiale commessa da pubblico ufficiale, turbata libertà di incanti, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.



Il servizio in edicola nella Voce di domenica 28 gennaio
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