“Ergastolo”, sit-in per Maila

“Ergastolo a Natalino Boscolo Zemello”. Dopo il ricorso in Cassazione dell’avvocato dell’omicida della 37enne Maila Beccarello, alcune associazioni e i familiari della vittima hanno organizzato un sit-in, venerdì 18, prima davanti alla casa di Cavarzere della donna e poi davanti al tribunale e al carcere di Venezia. La Corte di Cassazione, infatti, martedì 22 gennaio si pronuncerà sulla concessione all'ex marito degli arresti domiciliari o sul mantenimento della detenzione in carcere.

Da qui la decisione delle zie, Loretta Favaron, sorella della madre, e Monica Beccarello, sorella del papà di insieme ad alcune associazioni contro il femminicidio di richiedere a viva voce il carcere a vita per l’ex marito di lei, Natalino Boscolo Zemello, che anche secondo i risultati dell’autopsia, si sarebbe accanito sul corpo di Maila con crudeltà, massacrandola.

Davanti alla casa di Maila c’erano la referente dell’associazione locale anti violenza Andrea Macovei, l’assessore comunale Andrea Orlandin e l’ex sindaco di Adria Massimo Bobo Barbujani.

“Niente diritti al mostro, Maila aveva diritto alla vita” e ancora “Ergastolo per Natalino Boscolo Zemello”, alcuni degli striscioni che da Cavarzere a Venezia gli amici e i parenti di Maila hanno mostrato a tutti.

Tante le persone che dalle 16 in poi di venerdì sono accorse in via Regina Margherita a Cavarzere, davanti all’abitazione dove la povera Maila Beccarello è stata massacrata lo scorso agosto.

Molti sono rimasti senza parole davanti alla possibilità che l’omicida della donna possa essere rilascciato.

Accanto ai parenti tanti cittadini che hanno vissuto la violenza perpetrata dietro i loro giardini come se avvenuta a casa loro.