VOCE
Rovigo
10.06.2022 - 20:04
Altroché città della musica: questa è (ancora) la città delle zanzare, e purtroppo anche dei topi. Stiamo parlando dell’area ex Gabar, affacciata su viale Oroboni. Ad accendere i riflettori su quanto accade in quella grande area incolta è ancora una volta Antonio Rossini. “Come ogni anno - sottolinea - presento la stessa interpellanza, segnalando la consueta situazione di degrado dell’area, in una zona centrale della città, per di più su una strada molto trafficata, a due passi dal comando della polizia locale e dal teatro Studio. Un pessimo biglietto da visita per chi viene in città”.
Qui, infatti, persiste “una situazione di incuria, in quanto l’area abbandonata è causa del prolificare di ratti, insetti, zanzare, bisce, con conseguente problema per la salute pubblica. La situazione che si è creata è un problema non soltanto di decoro ma anche di igiene pubblica e richiede la bonifica dell’area mediante la pulizia di erbacce e sporcizia varia, oltre ad una derattizzazione”. Rossini, infatti, testimonia di aver visto “topini passeggiare indisturbati nel terreno in questione, magari sono gli stessi ratti che hanno in passato già fatto visita anche agli ambienti del comando della polizia municipale. E’ necessario intervenire tempestivamente per le conseguenti operazioni di ripristino delle condizioni minime di salubrità, peculiari per un quartiere residenziale e per i vigili che lavorano a pochi passi”.
Nel luglio dello scorso anno, il Comune aveva varato il piano per la riqualificazione dell’area, puntando ai fondi in arrivo col Pnrr. Il vicesindaco Roberto Tovo aveva illustrato il progetto spiegando la volontà di realizzare una “Cittadella delle arti”, con un giardino, la riqualificazione del teatro Studio, e la riqualificazione complessiva dell’ex Gabar, da dedicare alla musica e alle arti visive (creando spazi per i giovani in collaborazione con il Cur). Inoltre, sono previsti spazi per l’edilizia residenziale e la realizzazione di un bosco urbano, che lo stesso Gaffeo aveva messo in cima alla propria agenda dei sogni fin dall’insediamento. Un vero e proprio nuovo quartiere che dovrà sorgere al centro di San Bortolo e a due passi dal centro storico. Mettendo fine a una ferita aperta nella storia della città, iniziata nel lontano 2006. E che, ancora, continua a creare problemi.
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