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ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2022

E' il giorno dei sindaci: alle 14 si parte

Sfide al cardiopalma, soprattutto a Porto Viro

E' il giorno dei sindaci: alle 14 si parte

Ma quali referendum: sono i sindaci a scaldare i cuori (e le passioni) degli elettori polesani. E i candidati, tredici in tutto in lizza per le sei fasce tricolori da assegnare nella nostra provincia, hanno dato il buon esempio andando a votare, quasi tutti, già in mattinata.

Un modo per dare un segnale ai propri cittadini, tenere alta la tensione (e l’attenzione) e, perché no, ammiccare via social nella classica foto con la scheda in mano, nell’atto di inserirla nell’urna di cartone, anche nel giorno del voto in cui, tradizionalmente, bisognerebbe tenere il basso profilo.
Insomma, quello di ieri per gli aspiranti sindaci è stato un giorno “di lavoro”: niente mare, nonostante le alte temperature e “picchetto” ai seggi, per monitorare affluenza e intenzioni di voto. E i polesani, laddove si votava anche per il sindaco, hanno risposto “presente” all’appello alle urne. Per rendersene conto basta guardare ai dati dell’affluenza: bassissima dove si votava soltanto per i referendum sostenuta nei sei Comuni chiamati al voto amministrativo.

Alle 19, considerando solo i Comuni al voto per il referendum, l’affluenza in Polesine era del 14%: nei sei che votavano per il sindaco superava invece il 37%, con il picco a Porto Viro, dove a quattro ore dalla chiusura dei seggi aveva votato il 43,27% degli aventi diritto al voto. Una tendenza già chiara fin dall’inizio della giornata e già rilevabile a mezzogiorno, quando tutti i seggi hanno dovuto comunicare alla prefettura la percentuale di votanti: 8,69% il dato complessivo della provincia, 18,83% la media dei sei Comuni in cui si votava per il primo cittadino. Più del doppio: segnale chiarissimo.

La sfida più calda, come dimostrano i dati dell’affluenza, è quella di Porto Viro (che con i suoi 12.188 elettori era anche il Comune più popoloso al voto). E in attesa dello spoglio (oggi dalle 14) che si annuncia davvero al cardiopalma, il fatto che l’elezione per la scelta del nuovo sindaco fosse davvero sentitissima in città - dove la campagna elettorale è stata davvero infuocata - lo dimostra anche il dato dell’affluenza, che a mezzogiorno superava già un quinto degli aventi diritto al voto: 22,1% l’asticella raggiunta dopo appena cinque ore di voto. Maura Veronese e Valeria Mantovan, le due sfidanti, ovviamente, sono tra questi, ovvero tra chi è andato a votare prima di pranzo.

“E’ importante esercitare il proprio diritto di scegliere: buon voto a tutti voi, forza che il futuro ci attende”, ha scritto su Facebook, poco dopo le 13, la Mantovan. Nessuna attività social, invece, per la Veronese, che si è attenuta al silenzio elettorale.

A Badia Polesine (8.605 votanti, affluenza alle 19 del 32,49%), la sfida è invece a tre: oltre al sindaco uscente, Giovanni Rossi, appoggiato da tutto il centrodestra, si sono presentati Manuel Berengan, esponente del Pd e alla guida di una lista civica che fa riferimento al centrosinistra, e Adino Rossi, alla testa della sua storica civica Tre Torri che quest’anno ha inglobato anche il movimento Badia ci piace.

A Taglio di Po (6.998 elettori, affluenza del 37,05% alle 19) sfida tra Davide Marangoni, vicesindaco uscente, e Layla Marangoni, già in consiglio ma all’opposizione. Oggi pomeriggio sapremo chi vestirà la fascia tricolore per i prossimi cinque anni.

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