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Rovigo

La doppia composizione di Giselda Ranieri

In piazza Vittorio e ai Grandi fiumi “creando performance ad hoc di danza e musica dal vivo”

La doppia composizione di Giselda Ranieri

Rovigo diventa una città di rilevanza nazionale grazie agli eventi culturali che in essa si avvicendano. Tra gli ospiti di questo mese, con una performance mai uguale a se stessa, ci sarà Giselda Ranieri, prima coinvolta nel festival Opera Prima progettato dall’omonima associazione con Teatro del Lemming, poi nella rassegna Donne da palcoscenico organizzata da Minimiteatri, portando quella che lei definisce “composizione istantanea”. Il primo evento, per Opera Prima, dal titolo Blind Date sarà il 17 giugno alle 19.15 in piazza Vittorio Emanuele, il secondo che in realtà sarà un doppio evento con Tina, sua produzione storica, e Improptu, si terrà nella cornice del Chiostro degli Olivetani l’1 luglio dalle 21.

Se “A Rovigo non me intrigo” è il nostro detto, lei è la prova che invece a Rovigo vuole esserci, con ben due eventi. Perché?

“Tutto è incentrato sul mio progetto di composizione istantanea di cui mi occupo dal 2008 con diverse esperienze, mischiando danza e musica dal vivo e creando performance ad hoc per vari luoghi. Mi sono avvicinata all’improvvisazione già diversi anni fa e la potenza di questo progetto riguarda l’incontro, in un preciso istante, di più artisti che insieme creano qualcosa proprio per quel momento. Scelgo spesso di collaborare con musicisti del posto perché voglio ampliare la comunità di coloro che fanno questo tipo di ricerca, che non è mai uguale a se stessa, ma che è in continuo divenire”

Opererà in due location diverse, prima una piazza, poi un luogo più intimo come il chiostro degli Olivetani. Quali saranno le differenze?

“Questi luoghi sono completamente diversi anche per il tipo di fruizione. Se nella piazza potranno essere colpiti passanti capitati in quel luogo e in quel momento per caso, dall’altro lato invece nel chiostro l’esperienza vedrà un’atmosfera più privata per quanti volontariamente vorranno venire a vedere. Inoltre è la musica a cambiare molto: per Opera Prima mi farò accompagnare da una batteria, per Donne da Palcoscenico da un flauto e da un oboe. Questo significa cambiare del tutto l’approccio alla produzione. Ecco perché spero che le persone decidano di vedere entrambi: per capire come tutto può cambiare. Per il Chiostro sarà anche interessante vedere il connubio con l’altro mio lavoro storico, Tina, a cui tengo molto”.

Cosa raccontano di lei queste performance?

“Raccontano ciò che altrimenti non avrei mai scoperto, individuando la libertà nel vero senso del termine. Con questo progetto vorrei veicolare che ci si può anche permettere di rischiare e, perché no, di sbagliare. È una ricerca di verità nel tempo presente di cui tutti, in questo momento storico, abbiamo bisogno per non avere più paura dell’altro”.

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