VOCE
IL CASO
15.06.2022 - 08:47
Torna ad accendersi la questione dell'abbigliamento consono per presentarsi a scuola in generale e all'esame di maturità in particolare. Una tematica che in Veneto tiene banco ormai da settimane e che non ha mancato di rendere necessarie circolari e appelli al decorso, a volte seguiti da proteste e scioperi da parte degli studenti.
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Questa volta tocca al provveditore agli studi di Padova rivolgere un vero e proprio appello agli studenti e alle famiglie. "La preside del liceo scientifico dell’Arcella Eugenio Curiel - spiega - ha fatto benissimo a ricordare con una circolare a studenti e studentesse, che a scuola non si può e non si deve andare con abiti balneari". Lo riferisce il quotidiano "Il Mattino di Padova".
"Qui non si tratta di visione bacchettona - prosegue la massima autoritò scolastica del Padovano - La scuola è un’istituzione pubblica, non una discoteca o uno stabilimento balneare. Ci vuole buon senso ed è compito anche dei genitori intervenire sui ragazzi quando alla mattina li vedono andare a scuola vestiti in un certo modo".
"Non condivido le prese di posizione di alcune associazioni e organizzazioni studentesche lette sulla stampa, che hanno definito la dirigente del Curiel come una preside conservatrice, legata al comune senso del pudore di un tempo passato e quindi non consapevole dei cambiamenti sociali avvenuti negli ultimi anni"
"Tra due settimane inizia l’Esame di Stato di secondo ciclo che, in tutta la provincia, vedrà impegnati gli studenti delle classi terminali in tutti gli indirizzi scolastici - prosegue Natale - Invito gli studenti a presentarsi ad affrontare le tre prove previste con un abbigliamento consono con riferimento a un’istituzione che è anche luogo educativo ed etico. L’abbigliamento per andare a scuola rappresenta una scelta importante sotto il profilo del rispetto dell’istituzione».
"Sono convinto che la stragrande maggioranza dei genitori, in linea di massima, abbia apprezzato la circolare della dirigente del liceo Curiel di Padova. La scuola richiede un abbigliamento appropriato. E nei confronti degli studenti, che non rispettano i consigli contenuti nei regolamenti d’istituto, è giusto che ci siano, nelle singole scuole del territorio, direttive ben precise dettate dai presidi o dai singoli docenti perché la scuola non deve essere considerata una pista da ballo o una spiaggia".
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