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Apertura del Bilionaire, a Rovigo si continua a discutere dopo tre anni

Apertura del Bilionaire, a Rovigo si continua a discutere dopo tre anni

Inizia tutto nel 2019, in Viale del Lavoro a Rovigo. Il sindaco è Massimo Bergamin e il comune autorizza la conversione della concessionaria auto e il cambio di destinazione d’uso in sala VLT e scommesse. Il dirigente dell’Urbanistica, Christian Scalabrin, firma la delibera per i lavori.


In totale: 140 cabinati di slot machine, personale di circa dieci dipendenti a libro paga dell’azienda cinese Wu Xufen e mille metri quadri complessivi per questa sala gioco, la più grande del Veneto. Nel giorno dell’inaugurazione ha ospitato celebrities come Rocco Siffredi e la modella Mila Suarez che hanno richiamato una grande folla di persone all’evento: Il primo non necessita di presentazioni, lei marocchina di Casablanca, aveva appena partecipato alla sedicesima edizione del Grande Fratello VIP.


Ai tempi delle trattative con gli enti locali, l’autorizzazione, spiegano gli amministratori di Wu Xufen, è stata regolarmente concessa dal Comune e sono serviti due mesi per il via libera. Con le carte in regola è stato enormemente complesso per gli uffici pubblici giustificare un rifiuto che avrebbe avuto una motivazione unicamente politica.


Il dibattito più grande che continua a tenere banco nel piccolo centro veneto a due passi dal Friuli riguarda la densità di cabinati disponibili negli esercizi commerciali cittadini. Rovigo è la prima città nella Regione del Veneto per proliferazione di videopoker e slot machine, soprattutto nella zona del basso Polesine. Ad arricchire questa diffusione vi sono le piattaforme online che, come si può  evincere sul sito casino.superscommesse.it, blog di riferimento sul mondo del gioco che raccoglie informazioni e offerte riguardanti i più celebri player del settore, mettono a disposizione bonus ed incentivi per rendersi appetibili agli occhi di potenziali nuovi giocatori.


I dati al centro della discussione sono estrapolati dagli elenchi del portale dell’Agenzia delle dogane e dei Monopoli dello Stato (ADM), la principale autorità garante che disciplina il gioco fisico e del canale digitale: scommesse sportive, giochi di carte, slot machine e scommesse sportive. Secondo i numeri raccolti, il Polesine brilla in tutto il Veneto per 23,30 esercizi con cabinati da gioco ogni diecimila abitanti. Seguono Belluno, con 20,83 esercizi, Venezia (17,70) e Verona (16,11). Ultima, Padova. 


Alto e basso Polesine sono le zone con maggiore diffusione del gioco terrestre. I luoghi di maggiore diffusione di slot machine e simili sono i bar (16,37 ogni diecimila abitanti), seguiti da: tabaccherie (2,93), sale giochi (1,15) e agenzie fisiche di scommesse (0,12). É  questo il cardine di tutta la polemica che infiamma il basso e il medio-alto Polesine. Nel primo caso figura Ariano nel Polesine, con un rapporto di 21,74 esercizi ogni diecimila abitanti, seguito da Villanova Marchesana, Rosolina, Porto Tolle, Porto Viro, Adria, Taglio di Po, Papozze, Corbola e Loreo. Sul versante medio alto spiccano soprattutto spiccano Bosaro (13,19), Guarda Veneta (12,69), Occhiobello (11,75), Lusia (9,92) e Canaro (8,89).

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