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BADIA POLESINE

Il ministro applaude Giovanni, super cintura nera

La rappresentante del governo voleva premiarlo, ma si è deciso di preservarne la tranquillità

Il ministero applaude Giovanni, super cintura nera

La rappresentante del governo voleva premiarlo ma si è deciso di preservarne la tranquillità

Il ministro Erika Stefani, sulle proprie pagine ufficiali Instagram e Facebook, ha dedicato un post a Giovanni Spedo, atleta badiese classe 1996 affetto dalla sindrome di Down.

La dedica del ministro della disabilità, la vicentina Stefani, al ragazzo polesano è dovuta alla sua grande impresa, ovvero aver conseguito la cintura nera nello Ju Jitsu. Una storia raccontata proprio dal nostro giornale, il cui articolo è stato ripreso nel post social della Stefani.

Il ministro ha accompagnato la pubblicazione con le seguenti parole: “Complimenti a Giovanni Spedo, che a Badia Polesine ha recentemente superato l’esame per l’assegnazione della cintura nera di Ju Jitsu. Un risultato ottenuto con sacrificio e impegno. Lo sport, come metafora della vita, può dare a tutti l’opportunità di mettersi in gioco ed essere valorizzati per le proprie capacità”.

Acrobazie, tecniche e sudore sono gli ingredienti che hanno permesso a Giovanni di conseguire la prestigiosa cintura.

Il badiese, che da vari anni si dedica a questa disciplina, partecipa a gare interregionali di Ju Jitsu nelle specialità del settore, del Fighting System, del Ne Waza ed ora, con questa promozione, ha acquisito uno stimolo in più per continuare brillantemente in questa attività sportiva.

Si tratta della prima volta nella storia di Instagram e Facebook che un ministro della Repubblica dedica un post ad un badiese. “E’ un caso senza precedenti - ha spiegato la deputata Antonietta Giacometti, amica del ministro e vicesindaco di Badia - che dimostra quanto Erika sia legata al territorio Veneto ed alle storie di vita meravigliose da esso offerte. Erika - ha sottolineato la Giacometti - si era detta disponibile a visitare la palestra dove si allena Giovanni e consegnargli una targa ma poi, confrontandoci con la famiglia, è stato deciso di preservare Giovanni dal peso psicologico di troppi riflettori puntati su di lui”.

Nei giorni seguenti l’esame, la storia di Giovanni aveva infatti attirato l’attenzione dei media nazionali, tanto che il 24 maggio si era discussa la possibilità di raccontare la storia di Giovanni e del suo maestro Roberto Cappello anche su Mediaset. In meno di 48 ore il video dell’esame di Giovanni pubblicato da “Rovigoindiretta” era diventato il video più cliccato di Rovigo e provincia nel mese di maggio.

L’onda lunga di questa storia, per preservare la tranquillità di Giovanni, ora però si chiude qui.

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