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Sanità

Punto da una zecca, finisce in ospedale

Primo caso di encefalite da zecca in un 51enne: il virus attacca il sistema nervoso centrale

Punto da una zecca, finisce in ospedale

Encefalite da zecca, il primo caso di infezione virale acuta del sistema nervoso centrale provocata dal morso del parassita è quello di un 51enne vicentino ricoverato da una settimana in isolamento nel reparto malattie infettive dell'ospedale berico di San Bortolo. Lo scrive Il Giornale di Vicenza. Manca solamente la conferma dal laboratorio di microbiologia dell’università di Padova, dove è stato inviato il campione di materiale genetico. La Tick borne encephalitis, l’encefalite da zecca, è provocata dal virus iniettato nell'uomo, molto simile a quello responsabile della febbre gialla e della dengue, una malattia che fa paura, potenzialmente molto pericolosa, che può causare danni e disturbi neurologici a lungo termine e, qualche volta, dall’1% al 5% dei casi, anche la morte. 

Il 51enne è stato trattato con una terapia di supporto a base di antibiotici da parte dai medici dopo il ricovero in urgenza in ospedale, ma sembra che le cure abbiamo fatto effetto e che ora il paziente, dopo i timori delle prime ore, stia migliorando e presto dovrebbe essere dimesso anche se i controlli proseguiranno nelle prossime settimane. Al suo ingresso in corsia l’uomo manifestava sintomi tipici della sindrome di Lyme, febbre alta, un forte mal di testa, dolori diffusi ai muscoli e alle articolazioni, stato di agitazione, senso di stanchezza e di prostrazione, vale a dire tutti indizi di una patologia multi-sistemica che interessa varie parti del corpo ed è dovuta a un batterio che si trasmette all’uomo tramite la puntura di una zecca infetta.

Con l’afa degli ultimi giorni questi insetti che si nutrono di sangue hanno trovato il loro habitat naturale. Meglio ancora se al caldo bollente si aggiunge qualche pioggia, loro si moltiplicano e se ne stanno in agguato su foglie e fusti. Alcuni di loro sono microscopici, altre un po’ più gonfi del sangue che ingurgitano e, purtroppo, sempre più spesso si trovano anche in città.

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