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Il libro

Bombe, attentati e notti di fuoco: storia di una Rovigo "nera"

Presentato in tribunale "Atti di piombo", opera del giornalista Alberto Garbellini che ripercorre le vicende del terrorismo nella nostra provincia.

Bombe, attentati e notti di fuoco: storia di una Rovigo "nera"

La presentazione del libro: in primo piano Alberto Garbellini.

L’aula d’Assise del tribunale di Rovigo rievoca, a ormai oltre quarant’anni di distanza, gli anni più tumultuosi e feroci della storia. E lo fa attraverso l’ultimo libro di Alberto Garbellini, giornalista della Voce di Rovigo, dal titolo “Atti di piombo. Eversione e terrorismo a Rovigo (1969-1982)”.

Nel caldo pomeriggio di ieri, la più rinomata delle aule del tribunale di via Verdi, si è prestata a rivivere - dopo ben 40 anni - i fatti avvenuti nel periodo storico conosciuto come “anni di piombo”. La casa editrice Apogeo Editore, per la collana le Radici, ha pubblicato infatti l’ultimo saggio di Garbellini, che ha tutto l’intento - attraverso la rievocazione di fonti storiche e citazioni - di ricostruire con fermezza e rigore una stagione densa di avvenimenti.

Anche Rovigo, all’epoca, è stata teatro di scontri, tumulti e tensioni sociali. La provincia fu attraversata da pulsioni eversive che sfociarono in attentati e in scontri fra estremismi e illusioni rivoluzionarie. L’autore, appassionato da sempre di storia, in particolare degli anni di piombo, spulciando tra la letteratura delle stragi di piazza della Loggia di Brescia e della stazione di Bologna, ha messo in piedi un saggio che ha portato alla luce, grazie anche agli interventi e ai racconti di chi ne ha memoria, una delle pagine di storia più densa di angoli oscuri della città di Rovigo.

Promosso e organizzato dall’Istituto polesano per la storia della resistenza e dell’età contemporanea, l’incontro, aperto al grande pubblico, è stato un susseguirsi di aneddoti e racconti, accompagnati da intervalli con dibattiti e cenni storici, che hanno visto seduti al banco dei giudici, l’autore e giornalista Alberto Garbellini, il presidente del tribunale di Rovigo, Angelo Risi, che nei saluti iniziali ha ricordato “l’obbligo morale di non dimenticare e ai giovani l’obbligo di conoscere”, il viceprefetto Rosa Correale, che ha fatto appello al “non lasciare e tralasciare mai il passato”, giungendo poi a Dario Curtarello, ex procuratore capo di Rovigo, colui che ha vissuto in prima persona i fatti narrati nel libro, e che ha ricordato l’assalto alla casa circondariale di Rovigo del 3 gennaio 1982, lo storico Leonardo Raito, il presidente dell’IstPolRec Luigi Contegiacomo e - in veste di moderatore - il presidente del Cur Diego Crivellari.

Il saggio racconta le “gesta” criminali della destra neofascista, della sinistra extraparlamentare, e le cosiddette “Notti dei fuochi” e la pratica della violenza diffusa. Ci sono le bombe alla questura di Rovigo, alle sedi di partito, l’assalto al carcere del 1982, ma anche i legami polesani - mai completamente chiariti - con le stragi più famose che hanno dato vita a pagine pregne di sangue. “Atti di piombo" è ricostruzione storica, spunto di riflessione e stimolo per non smettere mai di cercare giustizia e verità.

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