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Il lavoro respira, ma incubo rincari

In provincia di Rovigo 4.051 posti di lavoro in più nel 2022, ma è l’aumento più contenuto del Veneto

Il lavoro respira, ma incubo rincari

rovigo - Segnali di ripresa per il mondo del lavoro anche se i foschi nuvoloni legati a inflazione e caro energia non permettono salti di gioia. L’occupazione però è in risalita in tutto il Veneto.

In Polesine I numeri dicono che ne i primi 8 mesi del 2022 il saldo tra assunzioni e cessazioni dal lavoro in Polesine registra un più 4.000. Con un più 3% nel volume delle assunzioni rispetto al 2021, valore positivo ma comunque ultimo vagone del Veneto. Nel periodo gennaio-agosto in Polesine ci sono state 21.312 assunzioni, rispetto alle 20.711 dello stesso periodo del 2021 e alle 19.080 del 2020. Saldo positivo, nel dettaglio di 4.051 posti di lavoro nei primi 8 mesi del 2022, rispetto ai 4.291 del 2021 e ai 3.340 del 2019. 2012 le assunzioni in Polesine ad agosto 2022, rispetto alle 2.142 e 2.277 de due anni precedenti. I disoccupati al 21 agosto 2022 sono 17.779. Una fotografia, quindi che in Polesine resta in chiaroscuro per quel che riguarda il mercato del lavoro.

L’assessore “La crescita dell’occupazione in Veneto dimostra che la nostra economia ha tenuto grazie al turismo, ma anche a settori produttivi come l’occhialeria, l’industria conciaria e delle calzature. Da gennaio sono stati guadagnati complessivamente 77mila posti di lavoro dipendente. Dopo la conclusione della stagione turistica e con la ripresa di settembre potremo verificare quale sia effettivamente la situazione fortemente condizionata in particolare dall’aumento dei costi energetici e delle materie prime”. Così l’assessore regionale al lavoro, Elena Donazzan, commenta i dati sull’occupazione in Veneto relativi al mese di agosto pubblicati su La Bussola di Veneto Lavoro che indicano un positivo andamento delle assunzioni, che nell’ultimo mese sono state oltre 36.500, nettamente superiori a quelle degli anni precedenti, mentre da inizio anno la crescita sul 2021 è pari al +23%. Le cessazioni, complessivamente 37.800 ad agosto, non hanno invece raggiunto i volumi del 2019. Va ridimensionandosi il fenomeno delle dimissioni da tempo indeterminato, che nel mese di agosto hanno interessato 7.900 lavoratori, un numero in crescita del +18% rispetto al 2019 ma lontano dal picco di +41% raggiunto in aprile. Il saldo dell’intero periodo gennaio-agosto 2022 è stato pari a +76.900 unità, un valore in linea con quelli fatti registrare negli analoghi periodi del 2021 e del 2019.

“Abbiamo notato che quest’anno i picchi della domanda di lavoro si sono concentrati nei mesi di aprile e maggio in vista di una stagione estiva partita in anticipo - sottolinea ancora l’assessore regionale al lavoro -. Inoltre vi è stata una tendenza alla stabilizzazione dei contratti. Elementi che hanno contribuito a rendere positivo il quadro”.

In Veneto L’andamento occupazionale da inizio anno è particolarmente positivo nei servizi, che guadagnano 53.100 posti di lavoro, la maggior parte dei quali concentrati nel turismo (+40.000) e con una crescita delle assunzioni del 29% rispetto allo scorso anno. Bilancio positivo anche per l’industria (+13.900, assunzioni +20%) e per il settore primario (+9.900), dove anche le assunzioni stanno tornando sugli stessi valori del 2021, sebbene ancora con segno negativo (-0,5%). In particolare, la domanda di lavoro si dimostra vivace nei settori delle calzature (+61%), dell’occhialeria e dell’industria conciaria (entrambe +48%), nei servizi turistici (+45%), nella produzione dei mezzi di trasporto (+43%) e delle macchine elettriche (+34%).

Il saldo è positivo in tutte le province e particolarmente significativo a Venezia (+38.800 posizioni lavorative) e Verona (+22.600). Nettamente inferiori, ma comunque positivi, i bilanci occupazionali nelle altre province, con Padova che registra +4.200 posti di lavoro dipendente, Rovigo +4.000, Vicenza +3.300, Treviso +2.600 e Belluno +1.200. Il volume delle assunzioni rispetto al 2021 è in netto incremento ovunque, con un picco del +41% a Venezia e un minimo del +3% a Rovigo. Nel solo mese di agosto, saldo negativo in tutti i territori tranne Rovigo, con assunzioni in crescita a Treviso, Verona e Vicenza.

Per quanto riguarda i disoccupati iscritti negli elenchi dei Centri per l’impiego del Veneto a fine agosto sono complessivamente 286.000, cui si sommano 104.000 persone in sospensione perché occupate temporaneamente o perché in conservazione della condizione di disoccupazione per ragioni di reddito. “Resta alta la richiesta dei settori della ricettività e servizi collegati che stentano a trovare lavoratori, così come alcuni comparti dell’industria. Per questo intensificheremo l’azione che la Regione già mette in campo per fare uscire dalla disoccupazione quei 390.000” precisa, infine, l’assessore regionale al lavoro del Veneto.

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