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LA MANIFESTAZIONE

“Macellare i daini? Una follia”

C'era anche Gabriella Gibin del Coordinamento per la tutela dei diritti degli animali

“Macellare i daini? Una follia”

Anche una delegazione bassopolesana, con Gabriella Gibin, referente per il Coordinamento per la tutela dei diritti degli animali, ha preso parte alla marcia, da Mesola a Volano, per dire no al progetto di abbattimento dei daini che vivono all’interno del parco emiliano.

“I daini non sono carne da macello. All'interno del Parco del Delta del Po sta succedendo qualcosa di inaudito, di inaccettabile e la giunta della Regione Emilia Romagna è complice di tutto questo”. E’ stato l’appello lanciato proprio da Gabriella Gibin, sempre in prima linea per la difesa dei diritti degli animali, arrivata assieme agli esponenti di Rete associazioni tutela daini Classe e Volano, Enpa Ferrara, Una Rovigo, Associazione canili Veneto, Qua La Zampa Occhiobello, Una casa felice per Iron e Lav.

Alla manifestazione ha preso parte anche Andrea Cisternino, italiano che vive a Kiev dal 2009 e che sin dal suo trasferimento si è occupato di denunciare i maltrattamenti animali avvenuti sul territorio ucraino. Nonostante la guerra in corso, ha deciso di restare con i sui animali. “Sono tornato in Italia sperando di trovare un Paese civile - ha detto Cisternino - Invece si uccide e si continua ad uccidere gli animali. Bisogna incontrare i loro occhi, guardarli in faccia. Invito i politici, tutti, a venire qui, ad accarezzare questi animali e a capire poi in che direzione andare”.

Il progetto di uccidere i daini, con un vero e proprio bando che dovrebbe consentire ad allevatori di catturarli e, quindi, venderli come carne da macello, deriva dall’aumento esponenziale della loro popolazione, non autoctona. In particolare, da 200 gli esemplari sarebbero ormai divenuti 1500. Da qui l’idea di eliminarne circa 900.

“Adesso vogliono ucciderli perché ‘sono troppi’ - spiega Gibin - Ma loro abitano qui, dobbiamo conviverci. Le soluzioni ci sono e bisogna avere la volontà di trovarle”.

Sulla stessa linea d’onda anche Cisternino. “Uccidere questi animali perché sono troppi non ha davvero alcun senso - sottolinea Cisternino - Anche noi siamo troppi, tanto che cerchiamo altri pianeti per vivere. Gli animali sono tanti ma siamo noi che andiamo a disboscare, che per costruire le nostre case li mandiamo via”.

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