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Lavoro

Infortuni e malattie professionali, Spisal a corto di personale

Completata l'audizione dei responsabili Spisal del Veneto in Quarta commissione

Infortuni e malattie professionali, Spisal a corto di personale

La Quarta commissione consiliare permanente, presieduta da Andrea Zanoni (Pd), vicepresidente Roberto Bet (Lega/LV), ha ospitato in audizione: Alessandro Finchi, direttore Uoc Spisal dell’Ulss 5 Polesana; Rosana Bizzotto, direttrice Spisal dell’Ulss 6 Euganea; Lucia Pavanati, direttrice Spisal dell’Ulss 7 Pedemontana. I relatori sono intervenuti in ordine agli infortuni sul lavoro e alle malattie professionali, in particolare in merito alle attività ispettive e alle inchieste svolte nei territori in cui operano gli Spisal. Si ricorda che la Legge regionale 54/1982 “Prevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro” ha istituito in Veneto gli Spisal, il cui principale obiettivo è la prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie causate o correlate al lavoro, attraverso il miglioramento delle misure di controllo delle condizioni di rischio dei processi produttivi e la promozione della salute nelle comunità lavorative. La Quarta commissione sta portando avanti dal 17 marzo 2022 un ciclo di audizioni finalizzate ad approfondire il fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali nella nostra regione, dando così seguito all’impegno indicato come prioritario dai commissari.

I relatori hanno fornito ai commissari spunti molto interessanti per orientare le attività future della commissione e per calibrare specifici interventi volti alla prevenzione degli infortuni in ambito lavorativo. Tutti gli intervenuti, hanno evidenziato il grave problema rappresentato dalla carenza degli organici degli Spisal. In particolare, la direttrice Spisal dell’Ulss 6 Euganea, nel suo intervento, ha denunciato la riduzione, avvenuta negli ultimi anni, dell’organico, con professionalità che non sono state adeguatamente sostituite. La responsabile ha inoltre osservato come in provincia si sono verificati meno infortuni gravi rispetto alla media regionale, ma di maggiore rilevanza. Quanto alle malattie professionali, le patologie più frequenti sono state quelle che hanno interessato l’apparato muscolo- scheletrico (62% del totale di malattie denunciate in Veneto). Bizzotto ha anche informato che lo Spisal della provincia di Padova ha adottato alcune strategie per prevenire gli infortuni e le malattie professionali, che investono prettamente aspetti culturali e la sicurezza dei macchinari. Sono stati varati Piani mirati di prevenzione nei settori della metalmeccanica, della logistica e del legno, in stretta collaborazione con le parti sociali. Ogni anno vengono posti in essere circa 2500 interventi di prevenzione. Sono state realizzate attività formative specifiche sulla tecnologia digitale applicabile ai cantieri.

La direttrice Spisal dell’Ulss Pedemontana ha sottolineato come il settore manifatturiero sia quello più rappresentato. La responsabile ha reso noto che è stato attivato l’Osservatorio infortuni, che analizza i dati trasmessi dai Pronto soccorso per approntare specifici interventi. Pavanati ha altresì evidenziato come lo Spisal non si limiti all’attività di vigilanza, ma assiste le aziende nella valutazione dei rischi e nell’attività di prevenzione. Anche i proventi delle sanzioni vengono utilizzati per attività atte a contrastare gli infortuni e le malattie professionali. Sono stati svolti specifici eventi per sensibilizzare alla cultura della sicurezza sul lavoro. 

Il direttore Spisal dell’Ulss Polesana ha posto l’accento sull’aumento, negli ultimi anni, dell’età media della popolazione residente e ha reso noto come siano almeno 8 le aziende classificate a rischio di incidenza rilevante. Il responsabile ha indicato tra i settori produttivi più rappresentativi, quelli dell’agricoltura, della pesca, del manifatturiero, del commercio, sia all’ingrosso che al dettaglio. Tra gli obiettivi dello Spisal, la tutela della salute e la prevenzione nei luoghi di lavoro. Finchi ha denunciato la grave criticità legata alla consistenza dell’organico: mancano soprattutto professionalità mediche. Il direttore ha inoltre spiegato che, negli ultimi anni, al netto degli effetti correlati al Covid, si è assistito a un trend in diminuzione del numero degli infortuni sul lavoro, compresi quelli con esito mortale. Il comparto che nel territorio polesano ha accusato più infortuni mortali è stato quello dell’edilizia, seguito da quello dell’agricoltura. Negli anni dal 2014 al 2019 si è invece registrato un incremento delle denunce di malattie professionali, tra le quali, quelle afferenti l’apparato muscolo- scheletrico hanno conosciuto un maggiore aumento in termini di percentuale.

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