VOCE
caro energia
09.10.2022 - 21:33
“Per riaprire aspettiamo segnali positivi Ma è difficile. In questa emergenza ci sentiamo abbandonati”
Prezzi del metano ancora alle stelle, rimangono chiusi la maggior parte dei punti vendita anche nel territorio Polesano. Il rischio è di lavorare solo in perdita o di non vedere affatto richiesta del prodotto, perché al momento attuale la scelta alternativa di benzina e diesel permette di risparmiare più della metà. E pensare che una volta andare a metano significava risparmiare, e parecchio, sul costo alla pompa. Ora la situazione si è ribaltata, il metano è rincarato, ma già da mesi, all’inverosimile. Per questo molti automobilisti scelgono di usare altri carburanti per i propri, ma spesso chi lavorava nei distributori non può scegliere e deve fare i conti con un lavoro che cala sempre di più e con attività sull’orlo di una chiusura definitiva. Gestori che lamentano di essere stati lasciati soli.
“Avevo chiuso l’impianto nel mese di luglio - conferma Marco Salvan del distributore di Sarzano - e da allora non abbiamo mai riaperto. Oggi i prezzi al pubblico sono leggermente diminuiti, circa tre euro, ma sono comunque nettamente superiori al normale”. I prezzi dei distributori, infatti, in alcuni impianti hanno raggiunto i 3,50 euro, diventando proibitivi per qualsiasi utente. “Chi riesce a rimanere aperto lavora, ma lo fa in perdita, e può farlo se riesce a compensare con la vendita di altri carburanti, come la benzina o il diesel - continua -. Io avendo solo il metano ho, purtroppo, dovuto fare questa scelta”.
Distributore chiuso quindi fino a data da destinarsi, nell’attesa che i prezzi scendano e tornino finalmente ad essere competitivi. “Sicuramente io rimarrò chiuso ancora per un po’ - prosegue -, poi dovrebbe essere pianificato un incontro a Bruxelles dove si dovrebbe decidere il tanto atteso ‘price cap’, il tetto massimo a questi prezzi. Sulla base di quello che verrà deciso faremo poi le nostre valutazioni e se le condizioni lo permetteranno riapriremo il distributore. In caso contrario saremo costretti a restare fermi ancora. Certo prima o poi dovremo deciderci a riaprire, al momento abbiamo ancora margine ma non stiamo lavorando da mesi e questo comporta anche un notevole danno di immagine”. I gestori confermano di essersi sentiti abbandonati durante questa emergenza che si trascina ormai da diversi mesi e non vede arrivare soluzioni immediate. “Si sono dimenticati di noi - prosegue Salvan - abbiamo partecipato a tantissimi incontri sul tema, con aziende e compagnie, ma il problema è talmente grande ed esteso a livello europeo che non c’è una soluzione semplice. Siamo davvero preoccupati, se non cambia qualcosa diventerà un’emergenza enorme, perché a rischio ci sono anche tante fabbriche, quindi posti di lavoro, e più in generale l’intera economia italiana”.
Se i distributori di solo metano si fermano totalmente, anche coloro che hanno a disposizione altri tipi di carburante confermano che la situazione non è per niente facile. “Noi abbiamo più tipologie di carburante, oltre al metano, quindi il distributore in sè è aperto al pubblico - aggiunge Milco Trombetta del distributore di Bosaro -. Ma quello legato al metano al momento attuale lo devo tenere chiuso a causa dei prezzi esorbitanti. Non ha senso tenere attivo un impianto a queste condizioni perché a quel prezzo, 3,50 euro, non lo acquista praticamente nessuno. In questo momento è più economico andare a benzina e coloro che fortunatamente hanno la possibilità di scegliere ovviamente scelgono la benzina, per riuscire almeno a contenere le spese”.
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