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IL CONVEGNO

Il caporalato ora va fuori campo

La relazione sul fenomeno del viceprefetto: “Attenzione anche nell’edilizia e nella logistica”. Il vescovo: “Non siamo indifferenti alle schiavitù”.

Il caporalato ora va fuori campo

Al tavolo dei relatori, tra gli altri, il vescovo Pavanello, il vicepresidente Ferrarese e la viceprefetto Correale

“Il fenomeno del caporalato e dello sfruttamento lavorativo non è più una piaga che attanaglia il solo settore agricolo, ma purtroppo si sta diffondendo anche nell’edilizia, nell’industria e nella logistica”.

Questa è l’analisi espressa dal viceprefetto Rosa Correale, intervenuta al convegno organizzato in mattinata dalla consigliere provinciale di parità Loredana Rosato in occasione della Giornata europea contro la tratta di esseri umani. Un convegno che, davanti a molti giovani, ha visto alternarsi al microfono un cospicuo numero di relatori, dai rappresentanti istituzionali all’associazionismo fino ad arrivare ai rappresentanti del clero, e che ha cercato di delineare la situazione in Polesine riguardo allo sfruttamento dei lavoratori.

“L’argomento è di un’attualità molto significativa - ha continuato il viceprefetto nel suo intervento - il Polesine è colpito da questo fenomeno essendo un territorio a vocazione agricola ma ormai questa piaga si sta diffondendo anche verso altri settori e altre categorie lavorative. Il ruolo delle prefetture, che non sono le autorità designate a reprimere il fenomeno, è quello di coordinare e mettere insieme tutte le istituzioni e gli attori coinvolti e fondamentali come ad esempio i sindacati, per fare in modo di combattere lo sfruttamento e il caporalato. Il prefetto Di Nuzzo è molto sensibile al tema e ha presieduto un tavolo permanente per coordinare i controlli sul territorio”.

Alle parole del viceprefetto hanno fatto eco quelle del presidente della provincia di Rovigo, Enrico Ferrarese: “Bisogna agire prima che questa piaga diventi una componente sistematica e sistematica perché allora sarà troppo tardi per intervenire, quasi impossibile. Questo è un problema che se non venisse arginato sul nascere potrebbe diventare ancora più grave. La cosa più importante è la sinergia tra istituzioni, sindacati e associazionismo per non lasciare spazi vuoti dove possa inserirsi la malavita e il malaffare”.

A fare gli onori di casa è stato il consigliere provinciale di parità, Loredana Rosato, che ha spiegato: “Lo scopo del convegno è sensibilizzare e fare in modo che il tema non passi inosservato o come un problema lontano da noi. Lo sfruttamento ha molti volti da quello sessuale a quello lavorativo ma l’aspetto che li accomuna è la capacità di togliere libertà e sicurezza ai lavoratori”.

Infine, ha concluso il vescovo Pierantonio Pavanello, soffermandosi sul lavoro svolto dalle strutture diocesane come Caritas: “In alcuni settori un po’ marginali della società si sviluppano forme di sfruttamento che diventano vere e proprie forme di schiavitù. Serve attenzione verso questi fenomeni, non dobbiamo restare indifferenti affinché ogni persona sia rispettata nella sua dignità e diversità”.

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