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Il vescovo: “Lavorare per una pace giusta”

Monsignor Pavanello: “La guerra si vince solo con una pace rispettosa dei diritti di tutti”

Il vescovo: “Lavorare per una pace giusta”

Monsignor Pavanello: “La guerra si vince solo con una pace rispettosa dei diritti di tutti”

ROVIGO - Il vescovo Pavanello chiede a tutti di pregare ed impegnarsi per la pace. E, con chiari riferimenti alla situazione internazionale e alla guerra in Ucraina ha detto che l’obiettivo è la pace giusta, rispettosa dei diritti di tutti. Un’esortazione rivolta a tutti ad operare in questo senso.

Pierantonio Pavanello nel tardo pomeriggio di ieri ha celebrato nel duomo di Rovigo la messa per la festa della Madonna delle Grazie, la cui immagine, da secoli, è venerata dai rodigini nel duomo cittadino. La festa, da tradizione, si celebra nella domenica della Fiera di ottobre. Mnsignor Pierantonio Pavanello, nella sua omelia, ha ripreso una dimensione importante della vita cristiana, quella dell’intercessione, coniugandola con i fatti di attualità e l’invito alla preghiera per la pace.

Il vescovo di Adria Rovigo ha ricordato che “la venerata immagine della Madonna delle Grazie ha accompagnato la fede e la preghiera di molte generazioni di cristiani in questa nostra città di Rovigo. Questo titolo richiama i benefici (le ‘grazie’) che la Vergine Maria ha ottenuto dal Signore per quanti sono rivolti a lei con umiltà e fiducia. La storia ci mostra come la venerazione da cui è circondata questa immagine dipende da una serie di guarigioni e altri fatti straordinari avvenuti per l’intercessione della Vergine”.

Ha poi aggiunto che “La devozione a Maria deve portarci a vivere il Vangelo come lei lo ha vissuto”, sottolineando come la missione materna di Maria sia anche “di intercessione e di perdono, di protezione e di grazia, di riconciliazione e di pace”. Ecco allora che per il vescovo “noi siamo chiamati innanzitutto a ‘stare in mezzo’ tra gli uomini e Dio, creando quel canale attraverso il quale la Grazia di Dio si comunica e si diffonde nel mondo di oggi. Non solo. Siamo chiamati anche a ‘stare in mezzo’ all’umanità divisa e lacerata da conflitti. Lo stile dell’intercessione è quello di chi procede sforzandosi di far dialogare mondi diversi, che lasciati a se stessi, tenderebbero a ripiegarsi nelle loro particolarità, nelle loro letterali idiozie e a diventare semplicemente autoreferenziali, attendendo unicamente la resa dell’altro alle proprie ragioni”.

Monsignor Pavanello ha poi specificato che “la nostra intercessione si deve esprimere innanzitutto con la preghiera per la pace, ma assieme ad essa anche incoraggiando e promuovendo un movimento di opinione pubblica che non si limiti a desiderare e a invocare pace, ma che la sostenga in tutti i modi, con la passione di chi non teme solo per sé ma si lascia toccare dal dramma di una folla ormai incalcolabile di vittime innocenti raggiunte dalle ferite e dalle conseguenze della guerra. Dobbiamo dire con forza che la guerra si vince solo con una pace giusta e rispettosa dei diritti di tutti”.

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Commenti all'articolo

  • frank1

    24 Ottobre 2022 - 08:04

    monsignore..piu' che a noi,lo vada a dire alla ue che ha finanziato la guerra pe rla pace!!! con soldi nostri

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