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"Energia, iniziamo la rivoluzione"

Il ricercatore Cnr Mario Tozzi ieri a Rovigo per i vent’anni di attività di Asm Set

Per comprendere il presente è necessario guardare al passato. E proprio dal passato è partito Mario Tozzi, primo ricercatore Cnr, divulgatore scientifico e conduttore Rai, ieri ospite d’onore al convegno "L’energia del futuro" organizzato da Asm Set per celebrare i propri vent’anni.

"Un momento di approfondimento sui temi che ci stanno più a cuore. La storia della relazione tra uomo ed energia", ha spiegato Manuela Nissotti, presidente dell’azienda.

"Che futuro ci attende? Avremo sempre più bisogno di energia - ha spiegato il noto volto televisivo - e sarà necessario produrla nel modo meno impattante possibile. Rischiamo di compromettere il benessere che ci eravamo dati. Dovremo cercare un equilibrio, non solo con la tecnologia ma con un cambiamento culturale. Con un concetto che non piace all’uomo sapiens: limite. Dobbiamo capire che il mondo è fatto così e non lo possiamo cambiare più".

Tozzi ha spiegato inoltre come l’uomo nel tempo si sia rapportato con l’energia. "La storia dei sapiens è consistita nel cercare di mediare i flussi di energia, cercando di imbrigliarla, prima di tutto col fuoco. Quello è stato il momento in cui ci si è liberati dalla schiavitù del freddo e si ha avuto possibilità cucinare i cibi. Con il fuoco si controlla il territorio ma tutto cambia con l’agricoltura, addomesticando gli animali e utilizzando il lavoro muscolare di altri esseri viventi. Poi è arrivata la rivoluzione dell’acqua e quella del vento. Energia che non finisce mai e non produce scorie. Quando arriva la rivoluzione industriale tutto cambia”.

Da quel momento in poi l’uomo utilizza combustibili fossili. "Che hanno numerosi vantaggi, danno grandi possibilità di sviluppo ma accumulano scorie, inquinano e si esauriscono - prosegue nella sua analisi Tozzi - ecco che tutto cambia con il petrolio, il gas, verso sempre più fame di energia. Arrivando all’uranio, un minerale concentrato in un pugno che continente enorme energia. Ma quella stessa energia che ha portato sviluppo ha portato aspetti negativi per noi stessi, come un cavallo di Troia. Il portato inquinante, dal punto della forza antropica al cambiamento climatico è diventato pesante e lo paghiamo anche non facendo niente. Siccità, cuneo salino, eventi temporaleschi violenti, temperature altre che hanno portato alla morte di persone. Siamo seduti su un tronco di un albero e lo stiamo tagliando".

Uno sfruttamento del pianeta che porta un prezzo molto alto: la vita. "Quanto sta a noi fare qualcosa per cambiare la situazione? Quanto alle aziende e quanti agli Stati? - si è chiesto il ricercatore - agli Stati va l’ultima parola. A patto che siano convinti di questa riconversione. A convincerli siamo noi, attraverso le aziende. Rinunciando al motore tradizionale e puntando all’elettrico utilizzando fonti rinnovabili. Mangiando diversamente, con cibo che si è mosso poco e non ha usato idrocarburi. E infine con case coibentate e supportate da rinnovabili. Così facendo avremmo già dimezzato il nostro impatto. Chi si muove bene deve essere favorito. Bisogna guardare oltre il cortile e oltre il mese".

Tra i relatori anche il sindaco Edoardo Gaffeo in veste di docente di diritto di economia politica. “Producendo energia mettiamo in discussione il clima, e su questo si innestano ragionamenti su quali incentivi abbiamo per utilizzare le tecnologie a disposizione - ha spiegato - gli obiettivi sono noti, abbiamo urgenza di intervenire. Parliamo di esternalità, dell’effetto di ciò che facciamo per interesse personale, come consumo e produzione, che ricade sugli altri. Parliamo della nascita di politiche che creano un ‘prezzo dell’inquinamento’ per incentivare a produrne sempre meno. Per parlare di transizione energetica dobbiamo tassare la Co2, con scelte politiche”.

Tra gli interventi anche il ruolo delle società di vendita, illustrato da Albino Belli, amministratore delegato Asm Set. "Tre sono i concetti che si legano a quanto abbiamo ascoltato, e servono a riproporre il perché di questo appuntamento - ha commentato - abbiamo sentito parlare degli extraprofitti delle società del settore energetico e delle dinamiche di mercato alimentate da aspetti speculativi. Argomenti che toccano la sensibilità di tutti perché ciascuno sperimenta il pesante impatto dei rincari dell’energia che genera preoccupazione, malgrado le consistenti misure di mitigazione che i governi via via hanno adottato. Ma la realtà degli operatori che vendono energia ai clienti finali non è quella degli extraprofitti e delle speculazioni. Lo confermano i piani di sostegno adottati da Germania e Gran Bretagna per sostenere aziende del settore, per evitare che il default che ha interessato molti operatori si trasformasse in una crisi generalizzata, con lo spiazzamento dei consumatori, esposti al rischio di rimanere senza fornitore".

Belli ha inoltre spiegato che da ottobre dello scorso anno sono fallite 35 società, e circa un mese fa un altro centinaio di operatori veniva definito a rischio default. "Operare in continuità in un contesto di questo tipo richiede una solida struttura finanziaria, ed una filiera di approvvigionamento robusta e strutturata, per garantire al cliente finale di non rimanere privo di contratto di fornitura, finendo sul servizio di ultima istanza".

L’ad ha inoltre illustrato il ruolo di accompagnatore nella transizione energetica della comunità per la quale lavora Asm Set promuovendo comportamenti virtuosi. "Il cammino più recente riguarda il fotovoltaico, e l’evoluzione più immediata ci vedrà impegnati a facilitare il sorgere di Comunità energetiche continuando a fare la propria parte per la sostenibilità, collettiva e sociale", ha concluso.

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