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Il vescovo: prevenire gli abusi sui minori e ascoltare i segnali delle vittime

Monsignor Pavanello: “L’abuso di minori non risparmia nessun ambito della vita sociale”.

Il vescovo: prevenire gli abusi sui minori e ascoltare i segnali delle vittime

La messa del vescovo Pierantonio Pavanello.

Una veglia di preghiera contro gli abusi sui minori e contro il loro sfruttamento sessuale. E’ stata celebrata dal vescovo Pierantonio Pavanello venerdì al santuario della Beata Vergine Addolorata.

“Questo momento di preghiera - ha detto il vescovo - vuole essere un segno di attenzione e di partecipazione da parte della nostra chiesa diocesana alla Giornata promossa dalla Cei in concomitanza con la Giornata europea per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale. E’ un’iniziativa che riguarda il fenomeno degli abusi in tutte le sue dimensioni e in tutti gli ambienti: la famiglia, la scuola, lo sport e pure la Chiesa. L’abuso di minori e di persone fragili infatti è un fenomeno pervasivo, che non risparmia nessun ambito della vita sociale”.

“Potremmo pensare - ha aggiunto - che la piaga degli abusi non ci riguardi che riguarda qualche ‘mela marcia’. Proprio questo modo di pensare però non solo ci impedisce di affrontare la piaga e di prevenirla, ma crea un grosso ostacolo a prendere sul serio la sofferenza delle vittime”.

Il vescovo ha poi richiamato tutti alla vigilanza e alla prevenzione: “Occorre avere occhi aperti, capaci di cogliere tempestivamente i segnali di possibili comportamenti devianti. E’ necessario formare chi ha responsabilità educative o comunque viene in qualsiasi modo a contatto con bambini e ragazzi, non solo dando regole di condotta, ma curando la maturità umana e l’equilibrio psicologico”.

Un secondo aspetto in cui tradurre questa preoccupazione “è la disponibilità ad ascoltare il grido di dolore di chi ha subito un abuso. La loro sofferenza non è facile da comprendere per chi non ha vissuto questa triste esperienza. Dice Papa Francesco ‘le persone abusate si sentono, a volte, come intrappolate in mezzo tra la vita e la morte. Proprio per la profondità e la particolarità di questa sofferenza è necessario che ce ne facciamo carico, tutti insieme come popolo di Dio. Ciò è tanto più doveroso per gli abusi compiuti da membri della Chiesa, siano essi chierici o laici, in ambito ecclesiale. Non dobbiamo avere paura di ascoltare la testimonianza delle vittime”.

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