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ENERGIA

As2: "Un patto col territorio per le rinnovabili"

L'azienda che eroga servizi a disposizione di Comuni e famiglie per nuovi progetti

As2: "Un patto col territorio per le rinnovabili"

Caterina Furfari, presidente di As2

Il Polesine è storicamente un territorio che da sempre fornisce un importante contributo al fabbisogno energetico nazionale, pensiamo all’ex centrale di Polesine Camerini ma l’impegno prosegue ancora con il terminal gasiero al largo di Porto Levante. Oggi siamo chiamati a una nuova sfida: l’obiettivo, ambizioso, è infatti quello di rendere i nostri soci, le amministrazioni locali della Provincia di Rovigo, con il supporto di As2, protagonisti di un processo di coinvolgimento che parta dal basso, in un’ottica sinergica con imprese-famiglie, per la realizzazione di impianti da fonti rinnovabili e in primis la Comunità Energetica Rinnovabile”.


Sui temi energetici, interviene anche l’avvocato Caterina Furfari, presidente di A2. “L’energia da fonti rinnovabili - incalza -avrebbe ricadute virtuose, perché alleggerirebbe la bolletta energetica, a fronte di una produzione elettrica priva di inquinanti emissioni di CO2. Per raggiungere un così importante traguardo, non è sufficiente programmare gli interventi ma risulta quantomai necessario coinvolgere e sensibilizzare le comunità locali in ogni fase della sua esecuzione e promuovere una nuova cultura di rispetto ambientale, che possa tradursi, dopo il necessario confronto pubblico, in investimenti sul territorio mirati a trovare il giusto equilibrio tra produzione di energia ‘pulita’, contenimento dei costi energetici (anche a fronte dei pressanti ‘bisogni’ imposti dall’instabilità politica estera – pensiamo al conflitto Russia - Ucraina) e sostenibilità”.

Per la Furfari, ”l’investimento in fonti rinnovabili, purché realizzato su una scala tale da renderlo economicamente sostenibile, produce beneficio soprattutto se pensiamo alle attuali contingenze; occorre diversificare le fonti di approvvigionamento energetico, laddove le altre fonti disponibili risultano eccessivamente inquinanti, come nel caso del carbone, rischiose per la sicurezza e l’autonomia del Paese, come nel caso del gas naturale importato dalla Russia, ovvero soggette ad una elevata volatilità dei prezzi, come nel caso del gas naturale liquido (Lng). È notizia di questi giorni - prosegue - che il gruppo petrolifero cinese, Sinopec, si sia aggiudicato un contratto per importare volumi record di Lng dal Qatar per gli anni 2026-2053, rischiando così di estromettere l’Europa da un primario mercato di fornitura”.


In questo scenario, As2 si candida ad attivare per i propri soci un servizio integrato di supporto tecnico-amministrativo per lo sviluppo di una progettualità concertata e centrata sulle energie rinnovabili. “Condivido le preoccupazioni manifestate in queste ultime settimane sul tema dell’incremento delle produzioni di gas nell’Alto Adriatico - continua la Furfari -; del resto, i dati pubblicati dal PITESAI, Piano Transizione Energetica Sostenibile del MITE, evidenziano che, anche nel trend di lungo periodo, le estrazioni nazionali di gas naturale sono in strutturale decrescita e rappresentano una percentuale trascurabile del fabbisogno energetico nazionale. I giacimenti in Adriatico hanno uno scarso potenziale estrattivo, tanto è vero che ENI al largo delle coste di Ravenna ha preferito avviare il più grande progetto al mondo di cattura e sequestro di CO2 (Carbon Capture and Storage), il più grande nel suo genere al mondo, utilizzando i vecchi campi petroliferi per lo stoccaggio dell'anidride carbonica. Anche questo è un segnale chiaro di consapevolezza che le risorse di gas naturale ancora disponibili nel mar Adriatico sono scarse e, pertanto, scegliere di avviare nuove estrazioni in quell’area sarebbe in contrasto con i principi di sostenibilità, efficacia e contenimento dei costi superflui, che dovrebbero ispirare la politica energetica del Paese”.
A tal proposito, occorre evidenziare che, relativamente all’anno 2021, i dati sulle estrazioni italiane forniti dal MITE hanno certificato una produzione di appena 3,34 miliardi di metri cubi di gas, il 18,6% in meno del 2020. “Un’inezia - l’opinione della presidente-, se rapportata ai nostri consumi totali di gas naturale pari a 76,1 miliardi di mc, oltretutto in crescita del 7,2% rispetto all’anno precedente, a cui abbiamo fatto fronte con l’importazione dall’estero, e principalmente dalla Russia e dall’Algeria. Nell’anno 2021, infatti, il gas è stato importato per l’86% tramite gasdotti e per il 13% tramite processo di rigassificazione (Gnl): quando ancora non vi erano le limitazioni imposte dal conflitto russo-ucraino, il solo terminale di Adriatic, al largo della costa polesana, soddisfaceva il 10% dei consumi di gas naturale (Fonte Mise - Dgsaie). E tale capacità di rigassificazione è destinata ad incrementare sino alla soglia dei 9 miliardi di metri cubi l’anno, come si evince da una recente nota stampa pubblicata a marzo 2022 dalla stessa Adriatic”.


D’altro canto, il territorio polesano sta attivamente contribuendo alla sicurezza energetica del Paese e lo scenario più accreditato dà senz’altro in crescita, nei prossimi decenni, proprio il gas naturale e le fonti di energia rinnovabile, tra cui fotovoltaico ed eolico, principalmente a discapito del carbone. “Il Polesine costituisce un ideale terreno di sperimentazione in questi ambiti e dovrebbe attrezzarsi con le risorse disponibili per poter assecondare i trend energetici in cui può incidere come territorio”, conclude. In quest’ottica si colloca il convegno che As2 organizza venerdì 25 novembre a Porto Tolle, con focus su PA e transizione energetica: una proposta che l’azienda rivolge ai propri so i nell’ambito di un le foto di condivisione e che intende guardare al futuro del risparmio, tra rischio di costi ormai fuori controllo ma anche tante importante opportunità da cogliere al volo.

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