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I giovani e la Rovigo di domani

Idee e progetti alla chiusura degli Stati generali.

I giovani e la Rovigo di domani

Al Duomo gli Stati generali dei giovani.

Dalla valorizzazione di ciò che di bello c'è a Rovigo alle scelte per una città senza auto e con più verde, fino a pratiche per portare l'ascolto fuori dai palazzi: proposte, idee, spunti per proseguire le visioni di una città ancora da costruire. Si sono conclusi ieri gli stati generali dei giovani al cinema teatro Duomo di Rovigo. La tre giorni che ha dato voce ai ragazzi della città, promossa dal Comune di Rovigo in collaborazione con varie organizzazioni locali, era nata proprio per provare a immaginare politiche per la città capaci di rispondere alla visione del mondo delle nuove generazioni.

E il gruppo di under 30 che ha preso parte alle discussioni e ai lavori di gruppo ha saputo restituire uno spaccato della città che i giovani immaginano. A volte sapendo uscire dagli schemi e rompendo le convenzioni, come ha fatto il diciottenne Luca Brunello, salito sul palco con la propria chitarra, per presentare una canzone composta nella notte, ispirandosi al dibattito del giorno prima. I gruppi di giovani ieri hanno discusso su temi quali il lavoro, lo studio, la cultura, lo sport e la partecipazione alla vita cittadina.

Ascoltati dalle istituzioni cittadine, e che ieri hanno portato il loro saluto. Mirella Zambello, assessore al welfare, ha voluto ricordare come ImmagineRo nasca proprio come percorso di ascolto e costruzione delle politiche giovanili in modo partecipato, mentre l'assessore alla cultura Roberto Tovo ha giocato sul filo della provocazione: “C’è una forma di violenza intergenerazionale, che fa sì che nella nostra società venga premiato chi ha più anzianità, anziché i giovani”.

Ancora più provocatoria l'attrice Arianna Porcelli Safonov, che nel suo caustico monologo introduttivo ha esordito invitato a immaginare, come in una meditazione: una società nuova, che sradichi i mali dell'attuale, per costruirne una nuova in cui si realizzi ciò che riteniamo il bene. E provocatorio è stato anche l'intervento di chiusura di Johnny Dotti, che ha invitato i giovani a riprendersi i loro spazi e costruire i propri progetti in una società rovinata dalla sua generazione. La mattinata è stata condotta da Pietro Osti, giornalista de Il Bo Live. Ora i materiali raccolti saranno rielaborati per comprendere su quali basi impostare le politiche giovanili di Rovigo.

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