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ADRIA

Bimbo con la febbre aspetta fuori dal Pronto Soccorso

La clamorosa segnalazione scatena la polemica

Bimbo con la febbre aspetta fuori dal Pronto Soccorso

Non si fa fatica a definire da terzo mondo il trattamento ricevuto da una famiglia che si è recata al Pronto Soccorso di Adria con il bimbo piccolo con la febbre alta. Nell'attesa di essere chiamati per la visita medica mamma e figlio sono stati invitati ad attendere fuori dalla porta, al freddo (che in questi giorni sta picchiando duro) e in mezzo ai veicoli di soccorso. 

E' successo ieri sera, ma grazie anche all'intervento dei sindaci, pare che l'Ulss 5 abbia rassicurato che non succederà più. Eppure è una prassi. I commenti sotto il racconto fatto parlano chiaro, succede spesso e volentieri agli utenti. A raccontare il fatto è il sindaco di Porto Tolle Roberto Pizzoli.

"Ieri sera sono stato contattato da una famiglia che si è recata al Pronto Soccorso di Adria e ha dovuto attendere l'accettazione all'esterno, al freddo, con il bimbo piccolo che stava male - premette Pizzoli - Questa mattina ho scritto alla direzione dell'Ulss5, perché se esistono delle regole, esiste anche il buon senso e quest'ultimo può anche cambiare le regole, perché queste situazioni non succedano più, a nessuno".

Poi aggiunge, anche per calmare le acque e dare a Cesare quel che è di Cesare: "Detto questo mi preme anche fare una considerazione, sulla nostra sanità pubblica, da Adria a Rovigo per arrivare a Padova, come molti anch'io e la mia famiglia abbiamo avuto bisogno di cure anche importanti ed ho sempre riscontrato una grande professionalità e disponibilità nel personale, in questi anni messo a dura prova, certo che si può e si deve migliorare, ma credo che rispetto a tante altre parti d'Italia possiamo davvero sentirci riconoscenti e fortunati, questo di rado lo affermiamo e a mio avviso è giusto ricordarlo".

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