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IL CASO

Gli studenti del Viola Marchesini: “Punizione giusta, ma c'è chi è a caccia di audience”

I ragazzi intervengono sulla vicenda della docente "impallinata"

Un'immagine tratta dal video girato in classe  nel momento in cui vengono sparati i due colpi contro la prof

Un'immagine dal video girato nel momento in cui vengono sparati i due colpi contro la prof

Gli studenti del Viola Marchesini intervengono sul caso della prof colpita in classe. Il comitato degli studenti dell’Iis di Rovigo con un intervento fa sapere che “in quanto studenti del IIS Viola-Marchesini, ci sentiamo in dovere di intervenire su una questione che ci riguarda da vicino e che dal diritto-dovere di cronaca è diventata oggetto di una spettacolarizzazione fine a se stessa, che non ha a cuore i ragazzi o il benessere della scuola, ma solo l’audience. Molti giornalisti hanno scritto e detto che gli studenti coinvolti nel fattaccio non sono stati puniti. Non è così. Subito dopo l’accaduto, la preside ha convocato il consiglio di classe che con attenta riflessione ha deciso il provvedimento disciplinare nei confronti dei ragazzi responsabili, ma non solo. La punizione non è mai fine a se stessa, rientra invece in un più ampio intervento rieducativa e di consapevolezza. Così, oltre alla sospensione, si è scelto per tutta la classe un percorso con la psicologa e con il comitato studentesco”.

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Il comitato studentesco, un gruppo di rappresentanza studentesca delle classi del triennio spiega che “Il nostro compito, definito di concerto con i docenti e la psicologa, era ed è di aiutare i ragazzi della prima a riflettere su quanto accaduto e sulla gravità di ciò di cui si sono resi responsabili. Insieme, si è ragionato su responsabilità, coscienza personale, omertà. Da parte dei nostri compagni di prima sono emerse molte riflessioni. La consapevolezza è un cammino lento, a tratti faticoso, lo sappiamo tutti. Non si diventa consapevoli di un errore perché si riceve una punizione. Eppure nessuno alla tv lo dice, nemmeno i più esperti. Tutti a puntare il dito verso la nostra scuola, senza intenzione di capire”.

E ancora elencando alcuni pensieri dei ragazzi: “Dovevano chiederle scusa. Io ci sarei rimasto male se fosse stata mia madre, non è giusto”, “Provo rabbia e disprezzo. Sono dispiaciuto nel vedere in tv tutto ciò”, “Se fossi in lui cercherei un modo per rimediare”. Il comitato continua: “Solo pensieri ma un pensiero può diventare un atteggiamento, se solo gli si concede il tempo di sedimentarsi nella coscienza. Ma i media questo tempo non lo concedono e attaccano e ingigantiscono e sparano sentenze contro la nostra scuola, che è riconosciuta come eccellenza tra le scuole del Veneto”.

Infine gli studenti se la prendono con gli adulti: “Siamo delusi dal modo in cui gli adulti e soprattutto le tv hanno trattato questo fatto. Siamo orgogliosi del lavoro che la nostra scuola svolge per costruire un ambiente educativo, in cui le punizioni non hanno valore di umiliazione ma di rieducazione”.

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Commenti all'articolo

  • billy51

    25 Gennaio 2023 - 17:00

    Gli studenti non sono coscienti di ciò che affermano.Tacere in questi casi e segno di intelletto!!!

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  • frank1

    23 Gennaio 2023 - 17:32

    chiunque cerchi delle attenuanti per un caso di una gravita' inaudita,è solo un poverello...

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