VOCE
ARIANO NEL POLESINE
27.01.2023 - 20:33
Per tre notti e altrettanti giorni, i vigili del fuoco hanno lavorato senza sosta. Prima per spegnere le fiamme che stavano divorando lo stabilimento ittico Mancin Nadia Srl, di Rivà di Ariano nel Polesine; poi per smassare e mettere in sicurezza l’enorme capannone, scongiurando la possibilità che si accendessero nuovi focolai e che l’incubo ricominciasse.
Nella serata di venerdì 27 gennaio, l’intervento poteva dirsi concluso. Restano alcune operazioni da compiere, come alcune tipologie di smaltimento, delle quali dovranno occuparsi delle ditte specializzate, o eventuali sopralluoghi degli specialisti dei vigili del fuoco, gli “investigatori” del corpo, utili alla ricostruzione dell’accaduto.
Perché ora, chiusa la fase dell’emergenza assoluta che si era palesata verso l’una della notte tra martedì e mercoledì, sarà necessario capire cosa abbia provocato il rogo che ha causato danni gravissimi, arginati, per quanto possibile, solo grazie all’immediato intervento, in forze, dei vigili del fuoco.
I pompieri, infatti, hanno subito messo sul campo tutte le forze disponibili. Le squadre sono arrivate da Adria, Rovigo, Este, Ferrara, Codigoro, Legnago, Cavarzere, con 3 autopompe, 6 autobotti tra cui un’autocisterna chilolitrica, 2 autoscale, un carro Nbcr e 35 operatori, coadiuvati dal comandante e due funzionari. L’incendio era già molto esteso, ma, unendo le forze e le professionalità, i vigili del fuoco sono riusciti a contenere l’avanzata del rogo, salvando la parte di stabilimento che, ancora, non ne era stata aggredita.
I danni, comunque, sono purtroppo ingenti. Un colpo pesante, per una realtà di primo piano del tessuto produttivo del Delta, che dà lavoro a quasi un centinaio di persone. Sarà ora necessario ricostruire l’origine delle fiamme, capire da dove siano partite, cosa le abbia provocate.
Completate anche le analisi compiute da Arpav, accorsa nel pieno dell’emergenza, per verificare la qualità dell’aria. A quanto emerso dai campionamenti eseguiti nell’immediatezza, non si sarebbero verificate emissioni inquinanti significative, per fortuna.
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