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Cinema Duomo

Battiston a Rovigo: "Vi voglio bene"

L'attore di origini friulane in città per il suo debutto da regista con "Io vivo altrove"

Battiston fa sold out al suo debutto da regista

Attore e regista, Giuseppe Battiston

Il cinema Duomo ha fatto sold out con Giuseppe Battiston, amato attore italiano, al suo debutto in regia con "Io vivo altrove". L'attore di origini friulane, che in questo lavoro si è messo in gioco a 360 gradi come attore, regista, sceneggiatore e produttore, è stato accolto da un lungo applauso, segno di stima e del grande affetto del pubblico rodigino. "Quanto siete belli - ha esordito - così numerosi. Sento da parte vostra non soltanto un apprezzamento, ma anche l'affetto. Ecco, io ricambio quell'affetto: vi voglio bene". Dopo questo primo saluto, è cominciato il filme che racconta una fiaba, ispirata al romando di Flaubert, "Bouvard e Pècuchet". "Personaggi un po' maltrattati da Flaubert, a cui noi invece vogliamo bene, li rivalutiamo", ha spiegato Battiston. La scrittura del film si è sviluppata a quattro mani con Marco Pettenello, già penna di altre pellicole, come "Il grande passo", girato proprio in Polesine e "Finché c'è prosecco c'è speranza". 

Molto d’impatto la fotografia, ben curata, che rispetta questa matrice bucolica centrale. È un ritorno del protagonista, Fausto, alle sue origini friulane, in compagnia, però, di un altro Fausto, molto ben interpretato da Rolando Ravello che diventa suo socio nel continuo fallimento di una vita di campagna non così semplice come sembrava. Entrambi vivono di due ferite diverse ma con un denominatore comune, ovvero la solitudine. Una solitudine che combattono insieme, da sognatori.

Alla fine della proiezione, Giuseppe Battiston è tornato in sala per rispondere alle domande del pubblico che ha partecipato attivamente al dibattito finale per lungo tempo. “È stato intenso – dice Battiston – ma bellissimo dare forma a questa fiaba. Ho scoperto quanta distanza vi sia tra il tempo della regia e il tempo dell’attore. La parola tempo è anche centrale in questo lavoro in cui esso è dilatato a più riprese, rispettando i cicli della natura”.

E aggiunge: “Ho lavorato con attori che sono stati anche autori, non soltanto esecutori. Ognuno di loro ha dato il suo speciale contributo al proprio personaggio. Con questo film mi interessa, inoltre, parlare di educazione in un mondo come quello in cui viviamo che spesso ne è sprovvisto. Ed ecco che questi due Fabio, con la loro spontaneità e la loro positività, continuano sino alla fine a darsi del Lei. L’unico momento in cui vi rinunciano, è quando perdono le staffe tra loro”. Infine Battiston anticipa che ha già l’idea per un prossimo film che lo vedrà molto più presente come regista e non come attore.

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