VOCE
ROVIGO
30.01.2023 - 17:09
Rovigo nella top ten nazionale delle città con l’aria più inquinata. E’ uscito il dossier “Mal’aria” di città di Legambiente, un rapporto che analizza le condizioni dell’inquinamento atmosferico nelle città italiane nel corso del 2022. Com’era prevedibile la Pianura Padana si conferma immersa in un catino dove lo smog la fa spesso da padrone.
Rovigo è fra le prime 10 città per numero di sforamenti dei limiti consentiti di concentrazione di pm10. Il numero di questi superamenti però è inferiore rispetto a quello degli anni passati. La graduatoria della mal’aria è guidata da Torino, con 98 giorni oltre i limiti, seguita da Milano con 84, Asti (79), Modena 75, Padova e Venezia con 70. Quindi Cremona (67 giorni sopra i imiti), Treviso (66), Mantova e Rovigo con 65; al decimo posto Reggio Emila con 64.
Per quanto riguarda i valori medi annuali, nessuna città ha fatto registrare il superamento del limite previsto da normativa (40 µg/mc): Milano Torino e Cremona si sono fermate infatti a 35; Alessandria e Andria a 34 Modena, Monza, Asti, Lodi e Verona 33, Reggio Emilia, Brescia, Mantova, Padova, Vicenza, Pavia, Rovigo e Treviso 32, Venezia, Ragusa e Piacenza 31, Vercelli, Parma e Novara 30. Insomma Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia sono al centro dello smog anche se i valori sono in calo rispetto a qualche anno fa.
Legambiente, infatti fa notare come “negli ultimi anni nessuna delle città analizzate ha superato il limite previsto dalla normativa per il pm10, a dimostrazione di come sia possibile mettere in campo politiche e azioni volte a mitigare le fonti di inquinamento atmosferico nelle città; tali sforzi, però, non sono sufficienti a tutelare la salute delle persone e, anche da un punto di vista normativo, potrebbero non bastare a soddisfare i nuovi valori proposti nel novembre del 2022 dalla commissione ambiente del parlamento europeo nel corso della revisione della direttiva sulla qualità dell’aria”.
Restando al Veneto: Verona ha ridotto mediamente le sue concentrazioni di pm10 del 4%, Padova, Rovigo, Venezia e Vicenza del 3%, Belluno e Treviso dell’1%. In Emilia-Romagna si parte dal -3% di Parma e Forlì, -2% di Bologna, Ferrara, Reggio Emilia, Piacenza e Rimini, passando dal -1% di Modena fino allo zero percento di Ravenna. In Lombardia la riduzione va dal -5% annuo di Monza allo 0% di Sondrio, passando dal -4% di Milano e Varese e Pavia, -3% di Brescia e Lecco, -2% di Bergamo, Cremona, Lodi e Mantova, -1% di Como; in Piemonte si va dal -6% di Biella, -4% di Torino, -3% di Asti e Verbania, -2% Alessandria, -1% Cuneo e Vercelli.
Ecco allora che in base al dato del valore medio di inquinamento da pm10 Verona risulta fra le 10 città più inquinate d’Italia con 33 di media, appena meglio di Rovigo, Vicenza, Treviso e Padova con 32, Insomma è tutto il veneto ad avere una concentrazione di polveri sottili da paura.
Le proposte di Legambiente per un miglioramento della qualità dell’aria sono diverse: Il passaggio dalle Ztl (zone a traffico limitato) alle Zez (Zone a zero emissioni). Come dimostra l'esperienza di Milano (con l'area B) e, soprattutto, dell'ultra low emission zone londinese, le limitazioni alla circolazione dei veicoli più inquinanti riducono le emissioni da traffico del 30% e del 40%.
Inoltre Zez anche per il riscaldamento. Serve un grande piano di riqualificazione energetica dell’edilizia pubblica e privata, e incentivare una drastica riconversione delle abitazioni ad emissioni zero grazie alla capillare diffusione di misure strutturali, come il Superbonus.
E ancora: potenziamento del trasporto pubblico e trasporto rapido di massa (Trm) attraverso la quadruplicazione dell’offerta di linea e la promozione di abbonamenti integrati, come fece la Germania nell'estate del 2022.
Sharing mobility, incentivare la mobilità elettrica condivisa (micro, bici, auto, van e cargo bike) e realizzare e realizzare ulteriori 16.000 chilometri di percorsi ciclabili.
Ridisegnare lo spazio pubblico urbano a misura d'uomo, "città dei 15 minuti", sicurezza stradale verso la “Vision Zero”, “città 30” all’ora seguendo l'esempio di Cesena, Torino, Bologna e Milano.
Infine “Tutto elettrico in città", anche prima del 2035, grazie alla progressiva estensione delle Zez alla triplicazione dell’immatricolazione di autobus elettrici e l'istituzione dei distretti Zed (zero emissions distribution).
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