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ROVIGO

Su Iras sventola bandiera bianca

Oggi la Stella a Venezia per incontrare la Regione. Lavoratori e sindacati in piazza venerdì

Casa Serena

Casa Serena, uno dei motivi del dissesto di Iras

Titoli di coda sull’Iras. La casa di riposo di Rovigo vive il suo momento più nero, un nero che assomiglia tanto alle tinte del fallimento, o liquidazione. In ogni caso la fine della Ipab rodigina come la si è conosciuta per quasi due decenni. Ieri il commissario regionale Tiziana Stella ha preso atto del mancato accordo di programma e del mancato ok del Comune alla proposta della Regione. E ai sindacati ha comunicato l’intenzione di rimettere il suo mandato alla Regione Veneto. Ora, quindi, spetterà alla giunta regionale, all’assessore Lanzarin e al governatore Zaia decidere cosa fare della casa di riposo rodigina. L’assessore veneto potrebbe trovare una soluzione al momento imprevista, per salvare in extremis l’Iras, ma l’approdo più probabile è quello di un commissario liquidatore che apra le porte alla privatizzazione.

Ieri pomeriggio l’incontro fra la Stella e i responsabili sindacali e dei lavoratori è durato meno di due ore. Un incontro in cui il commissario regionale ha più volte scrutato la sua mail per verificare se arrivavano risposte dal Comune. Ma la pec è arrivata solo dopo l’incontro. Ed è per questo che la Stella ha preso atto di una non risposta del Comune. E così ha messo in atto quello che aveva annunciato un mese fa, e cioè che non avrebbe aspettato oltre il 31 gennaio per portare avanti un accordo di programma che, a suo dire, si è incagliato su “inspiegabili dettagli tecnici”.

Oggi quindi Tiziana Stella relazionerà in tutto e per tutto l’assessore Lanzarin in un incontro a Venezia. La sensazione è che non sia ancora detta l’ultimissima parola, anche se visto come stanno le cose, servirebbe un vero miracolo. La stessa Stella avrebbe detto di non escludere la possibilità di un piano B, anche se questo piano è ancora avvolto da incognite. Come, a dire il vero, anche il piano industriale di rilancio che nessuno ha visto e sul quale il Comune avrebbe dovuto fare affidamento per erogare i 3,2 milioni di euro per salvare Iras in cambio del rientro di Casa Serena. Insomma un lumicino di speranza rimane e forse è aggrappandosi a questa fiammella che i sindacati si stanno organizzando per una grande manifestazione di piazza, per portare lavoratori e famiglie, venerdì pomeriggio, davanti al Comune di Rovigo. Una manifestazione che però rischia di arrivare “a piatti lavati”, quando i classici buoi sono già fuggiti dalla stalla.

Era stato il sindaco Edoardo Gaffeo a dire, al consiglio comunale di lunedì, che ieri avrebbe spedito una risposta alla Regione, per rilanciare con una controproposta all’accordo di programma che Venezia aveva mandato due settimane fa a Rovigo. Risposta inviata ieri a Iras e Regione alle 17.40. E che tiene aperta ancora una porticina alla speranza.

Ma il botta e risposta di proposte osservazioni, tagli e correzioni non ha fatto altro che allontanare l’accordo di programma che, a detta di tutti, era raggiungibile. E i dettagli tecnici da limare si sono rivelati montagne. La Stella aveva annunciato anche che lunedì la giunta regionale avrebbe provveduto al cambio di destinazione d’uso di Casa Serena, atto prodromico ad una successiva riqualificazione dell’immobile della Commenda.

Ieri pomeriggio alcuni sindacalisti e lavoratori continuavano a confidare in una possibile soluzione, forse per non voler credere alla fine dell’Iras pubblica. E giudicando surreale che il banco possa saltare per “dettagli tecnici”: una non specificazione, nella proposta di accordo della Regione; canoni di locazione non specificati; quantificazione al centesimo della somma da erogare dal Comune ad Iras (3,2 milioni); e la presentazione del piano di rilancio (non certo un dettaglio).

Amareggiati lavoratori e sindacati. Cristiano Pavarin, della Uil: “Deluso per l’epilogo di questa vicenda, nonostante ci fossero tutti i presupposti qualcuno dovrà spiegare ai lavoratori e a tutti i cittadini di Rovigo perché si rischia il default di un ente e la morte di Casa Serena”. Franco Maisto, della Cisl: “Abbiamo avuto la conferma che le posizioni fra Regione e Comune sono molto distanti. A farne le spese sono le lavoratrici ed i lavoratori di Iras. Per venerdì abbiamo organizzato una grande manifestazione davanti al Comune. Per chiedere alla politica una scelta a favore del futuro della casa di riposo”.

Analogo il commento di Davide Benazzo della Cgil: “Fortemente delusi per l’incapacità di trovare una soluzione. Siamo preoccupati per il futuro anche se speriamo ancora in un salvataggio finale”.

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