VOCE
ROVIGO
01.02.2023 - 08:07
Comune di Rovigo “contraddittorio e “non collaborativo”. E’ pesante il giudizio di Tiziana Stella, commissario regionale Iras, nei confronti del Comune di Rovigo. Parole scolpite nel decreto del commissario firmato ieri e che mette la parola fine al dialogo per salvare l’Iras.
La Stella, nelle conclusioni del decreto con cui rimette “il provvedimento alla direzione regionale competente per le valutazioni del caso”, spiega i motivi per cui “la difficile trattativa con il Comune di Rovigo non può essere mantenuta in essere”. La Stella ricorda che “in questi mesi l’atteggiamento del Comune è rimasto contraddittorio, come già riferito dal precedente commissario: mentre, per un verso, afferma la propria disponibilità per risolvere i problemi di Iras, si deve purtroppo registrare una tendenza non pienamente collaborativa”.
E precisa che non è mai giunta una controproposta “che fissasse la disponibilità, da parte del Comune, ad erogare la somma risolutiva per la crisi dell’ente, unica somma accettabile in via transattiva, limitandosi, il Comune, ad invocare un laconico ‘fino ad un massimo di 3,2 milioni di euro’ per risolvere il problema”.
Per la Stella la trattativa “prolungata, con un interlocutore problematico” ha invece prodotto il deterioramento della posizione di debito di Iras verso le banche e fornitori e il complessivo aggravamento dello stato patrimoniale dell’istituto”. E così “non è stato possibile pagare l’adeguamento del contratto dei dipendenti”. E si aggiungano i rincari energetici e l’Enel che “ha inviato diffida ad adempiere per oltre 400.000 mila euro”. Il commissario infine ribadisce che “il forte squilibrio finanziario ormai strutturale” impone “l’adozione di misure che non posso escludere l’ipotesi di liquidazione dell’ente”. In pratica si spalancano le porte al fallimento dell’Iras. Ed ora la parola passa alla Regione.
Nella pagine precedenti del decreto la Stella ha ricordato alcuni passaggi della crisi Iras, i decreti ingiuntivi, le ipoteche, i debiti scaduti arrivati a 7,4 milioni di euro più quelli con le banche.
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