VOCE
PAPOZZE
03.02.2023 - 07:54
Profonda commozione l’altro giorno per dare l’ultimo saluto ad Antonio Dimer Manzolli, persona conosciutissima e stimatissima. Tutta la comunità di Papozze sente di aver perso una persona cara, l’amico della porta accanto. Particolarmente toccanti le parole di Laura Bertaglia che ha letto un messaggio a nome di tutta la comunità.
“Questa è una lettera accorata di un’intera comunità – ha esordito - un coro di persone che ti hanno stimato e che ora piangono la tua assenza in modo composto, come avresti voluto tu, ma con un immenso peso sul cuore. Sì, perché il vuoto che lasci adesso che non ci sei più è realmente incommensurabile. Tu avevi il dono di saperci essere: eri un amico, un compagno, un collega, un preside e un presidente, un intellettuale, un politico che sapeva essere un punto di riferimento solido, leale, sincero per tutti, senza mai essere invadente e senza mai voler comparire per mero protagonismo”.
E ancora: “La forza della tua presenza nelle vite di chi ti amava e nel tuo territorio era paragonabile a quella delle fondamenta, così importanti per la costruzione di qualsiasi cosa, ma al tempo stesso così capaci di non farsi notare, così lontane dalla facciata e dagli occhi altrui”.
Prosegue Laura Bertaglia: “Resta impossibile riportare per intero tutto ciò che hai fatto, che hai studiato, che hai fotografato. Consci di quanto sarà riduttivo il nostro racconto, ma spinti da affetto e gratitudine profondi, in quest’occasione abbiamo provato a riflettere su quali siano stati i fili conduttori della tua esistenza, le cose che hanno sempre animato il tuo cammino. Ne abbiamo individuati quattro: intelligenza, umiltà, generosità e amore per il territorio. Innanzitutto, un’intelligenza smisurata, un’intelligenza fluida e straripante che sapeva esprimersi in mille note positive che ti caratterizzavano: curiosità, cultura, empatia, attenzione, voglia di capire tutto ciò che è nuovo, versatilità e capacità di adattamento a qualsiasi situazione e interlocutore. E, nonostante questa tua levatura, ti contraddistinguevi per un’umiltà, una modestia, un’attitudine alla riservatezza che, lo ammettiamo, ci facevano provare grande ammirazione ma a volte anche un po’ di rabbia".
"Quante volte hai decantato, volendo restare nell’ombra, il lavoro di altri, che sapevano e valevano meno di te? Quante volte non hai voluto fare la primadonna perché temevi di non essere all’altezza, quando invece chiunque ti circondasse era certo delle tue qualità? E ricordi quella campagna elettorale durante la quale fu impossibile fotografarti perché non volevi stare in primo piano, sebbene fossi tu il candidato sindaco!”.
Ed ecco la terza parola: generosità. “Chi, da lontano, ha visto la scena di te che, tanti anni fa, da sindaco incontri un signore del paese e, di fronte allo sfogo per le sue difficoltà economiche, apri il tuo portafoglio e lo aiuti con soldi tuoi: nessuno dimenticherà mai quella scena. La tua era una generosità legata a gentilezza, eleganza, rispetto verso il prossimo. Non sottovalutavi mai chi avevi di fronte, sapevi ascoltare, imparare, confrontarti, discutere pacatamente con chiunque, come solo le grandi anime sanno fare”.
Si arriva così all’amore per il territorio. “Abbiamo lasciato per ultimo – ha rimarcato Laura Bertaglia - il filo fondamentale che ha collegato ogni singolo momento, incontro, impegno della tua vita, dall’infanzia al respiro finale: l’amore infinito per i tuoi luoghi e le loro tradizioni. Non c’è stata giornata della tua esistenza, non c’è stato ruolo istituzionale e politico, non c’è stata fibra del tuo intelletto che non sia stata dedicata a studiare, migliorare, sognare la tua terra, Papozze, il Po, il Polesine, il Delta e la loro storia. Ti siamo immensamente riconoscenti Dimer. Non ci sono parole adatte per spiegarti quanto ciò che hai fatto è stato importante per noi e quanto la tua assenza, ora, ci renda orfani. Allora buon viaggio, in quella ‘Libera Repubblica di Bosgattìa”, che tu hai contribuito come nessun altro a recuperare e valorizzare e farci conoscere”.
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