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Salma respinta, familiari sconvolti

L’amarezza del figlio: “Siamo stati trattati senza rispetto e umanità in un momento di dolore”

Salma respinta, familiari sconvolti

Un episodio increscioso è accaduto qualche giorno fa nel cimitero cittadino. “Il corteo funebre è arrivato con cinque minuti di ritardo, sottolineo cinque minuti – riferisce il figlio della persona defunta – e siamo stati bloccati all’ingresso”.

In che senso?

“Nel senso che non abbiamo rispettato i tempi prescritti, ossia arrivare mezz’ora prima che della conclusione del turno di lavoro, così il responsabile del cimitero non ha voluto procedere con le operazioni di seppellimento”.

C’è un motivo specifico per questo ritardo?

“Sicuramente è andato perso qualche minuto per le difficoltà motorie di mia madre, persona anziana e che necessita di aiuto”.

Allora che cosa è successo?

“Siamo arrivati con cinque minuti di ritardo e l’addetto non voleva completare le operazioni”.

E la salma?

“Voleva che la salma fosse lasciata in sosta nell’obitorio del cimitero stesso, dove c’era già un’altra bara, forse due”.

Una volta che la salma fosse stata messa lì?

“Abbiamo chiesto quando potevano tornare nel pomeriggio, ci è stato risposto che avrebbero provveduto quando c’era tempo”.

Allora che cosa avete fatto?

“Prima ho chiamato il comune, poi siamo riusciti ad arrivare a una soluzione. Alla fine hanno accettato di completare le operazioni. Una volta che si sono messi all’opera, ho controllato l’orologio e le operazioni sono durate 12 minuti. Voglio sottolineare: 12 minuti”.

Un’esperienza da dimenticare, immagino.

“Credo sia stata una mancanza di rispetto verso un defunto e verso il dolore dei familiari. Ma c’è un’altra cosa che mi ha sorpreso e mi addolora ancora più”.

Dica pure…

“L’atteggiamento arrogante e irrispettoso avuto nei nostri confronti. Credo che anche gli operatori delle pompe funebri lo possano confermare. Ci siamo sentiti colpiti e feriti nella nostra intimità, nella nostra umanità, nel nostro dolore nel momento in cui si perde una persona cara”.

Può essere stato magari che tutto sia nato da un’incomprensione o un momento stanchezza da parte degli operatori?

“Guardi, vorrei crederlo. Una scivolata può accadere a chiunque. Però mi dicono che altre persone si lamentano per essere trattate con sufficienza, senza il dovuto rispetto per il momento che una persona sta attraversando. Spero che chi di competenza possa intervenire”.

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