VOCE
L’iniziativa editoriale
17.02.2023 - 18:17
La ritirata degli italiani in Russia in una foto storica.
E’ una delle pagine di storia più drammatiche del secolo scorso. E’ la cronaca di una vera e propria disfatta di cui l’esercito italiano fu involontario protagonista. Perché quegli uomini, male armati e non certo equipaggiati per affrontare l’inverno russo, sul fronte del Don non ci sarebbero mai dovuti andare.
Ma è anche una pagina ricca di eroismo, di uomini che hanno portato i compagni a spalla lungo la steppa, di vertici inadeguati ma di uomini destinati a lasciare una traccia nella storia d’Italia. Come gli alpini della Julia. Ma non solo. Fondamentale. Da questa mattina, in abbinamento facoltativo con La Voce, in tutte le edicole del Polesine, di Chioggia e Cavarzere troverete il libro “La ritirata di Russia. Una marcia senza fine dal Don a Nikolajewka”.
Il libro, scritto da Stefano Gambarotto ed edito da Editoriale programma, ricorda quei tragici avvenimenti che videro come protagonisti i nostri soldati inviati sul fronte russo durante la Seconda guerra mondiale. Un’autentica odissea nella steppa, fatta di gelo, fame e morte. Ma cosa accadde in quell’inverno del 1942?
L’11 dicembre i russi iniziano a saggiare la resistenza delle posizioni italiane (e di quelle rumene) lungo il Don. L’attacco principale, pochi giorni dopo, colpirà un punto preciso del nostro schieramento, quello occupato dalle divisioni “Cosseria” e “Ravenna”. Gli italiani erano pochi per controllare una fetta così ampia del fronte. E anche male armati, visto che potevano fare affidamento su poco meno di 600 cannoni, un centinaio dei quali risalenti addirittura alla Prima guerra mondiale.
La seconda battaglia del Don iniziò il 16 dicembre ma la sproporzione delle forze in campo si dimostrò subito tale da segnarne in breve tempo le sorti. Contro la “Cosseria” e la “Ravenna” vennero lanciate all’assalto dieci divisioni di fucilieri, tredici brigate corazzate, quattro brigate di fucilieri motorizzate e due reggimenti corazzati autonomi. Nel tratto di fronte dove avevano previsto di sfondare, i sovietici godevano di una superiorità schiacciante. Con il crollo delle difese iniziò per i nostri soldati un'autentica odissea nella steppa, fatta di gelo, fame e morte. Molti morirono nella steppa, durante quella lunga, infinita e drammatica marcia verso la salvezza. Una marcia a temperature polari, senza alcun mezzo, senza rifornimenti, completamente isolati e incalzati dall’Armata Rossa. In quei giorni vennero scritte vere e proprie pagine di eroismo destinate ad entrare nella storia.
Il volume “La ritirata di Russia. Una marcia senza fine dal Don a Nikolajewka” è in vendita da sabato 18 febbraio in tutte le edicole al costo di 8,90 euro oltre al prezzo del quotidiano.
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