"Chendi? Parla solo adesso che c'è il rimpasto..."

Riflettori accesi sulla giornata di domani quando in un vertice in prefettura (ma non è ancora certo) Comune e Regione potrebbero condividere il definitivo testo dell’accordo di programma per salvare l’Iras e dare un futuro a Casa Serena. Ma è proprio su Casa Serena, intanto, che si concentrano le attenzioni delle parti per limare le ultime asperità. L’ostacolo è dato dal valore da dare all’immobile, o almeno alla parte che dovrà essere acquistata da Ater (per realizzare alloggi per studenti). La perizia di 2,2 milioni di euro infatti non convince il vertice polesano di Ater che punta a rivedere al ribasso questa cifra.

Intanto si infiamma la polemica politica. Dopo la replica di Nello Chendi, capogruppo Pd alle critiche rivolte da Moretto e Aretusini al sindaco (“ha tentennato sul caso Iras, il merito è della Regione”), arriva la controreplica dei capigruppo di Lega e Fdi al capogruppo del Pd.

A Moretto non è piaciuta la definizione di “ragazzini viziati”, rivolta da Chendi: “Da un uomo della sua esperienza - dice Moretto - non mi aspetto un attacco di quel genere. Forse voleva accreditarsi con la giunta in vista del rimpasto in arrivo? Eppure mi pare sia stato proprio Chendi, per 4 anni, ad attaccare continuamente il sindaco. Ora si deve riscoprire più realista del re? Già altre volte aveva cambiato idea nei confronti dell’amministrazione comunale, lo ha fatto anche questa volta? Da uno con la sua esperienza politica mi aspetto ben altro che giudizi che di politico hanno ben poco. Spero che in futuro abbia più rispetto, anche perché definire ragazzino chi ha preso più preferenze di lui, e per ben due tornate elettorali, mi pare davvero riduttivo”.

Michele Aretusini, capogruppo Lega, invece dice che “come si cambia quando all’orizzonte c’è un bel rimpasto di giunta. Nello Chendi dopo avere paragonato, appena iniziata la legislatura, il sindaco Gaffeo a Salvini, inaugurando la spaccatura democratici - civici che ha paralizzato tutta l’attività dell’amministrazione comunale, ora gioca a fare il pretoriano del sindaco e zittisce tutti coloro che, sul caso Iras, criticano l’operato del sindaco stesso”.

E ironizza: “Ovviamente, che tutto questo avvenga in pieno rimpasto di giunta, col Pd che non vede l’ora di ‘fare pace’ coi civici, è del tutto casuale”. E ancora: “Chendi mi accusa di essere un ‘ragazzino’. Di sicuro, sono più giovane di Chendi e, quindi, appartengo a una generazione estranea a quelle scelte che hanno condizionato, pesantemente e in negativo, Rovigo. Scelte che ben conosce, invece, la generazione politica di Chendi. Detto questo, è singolare venire rimproverati, sulla gestione del caso Iras, da chi sul tema è sempre stato zitto, salvo quelle poche volte in cui ha parlato e, in effetti, avrebbe fatto meglio a stare zitto”.

Aretusini aggiunge che “mentre tutta la città e tutti i movimenti politici, sindacati compresi, si preoccupavano per il futuro dell’Iras, il Pd di Chendi si è fatto notare per la propria assenza. In commissione, poi, ha votato per portare in consiglio comunale una delibera senza alcun senso, basata su una ipotesi di accordo di programma al quale non avrebbe aderito nessuno degli enti fondamentali per salvare Iras. Per fortuna, la mobilitazione di prefetto, commissario, opposizione, parte della maggioranza stessa e Regione ha consentito di bloccare questo testo”.