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TRE ANNI DI COVID

"Ci ha salvato il vaccino. Possibili altre pandemie"

Parla il presidente dell'Ordine dei Medici

"Ci ha salvato il vaccino. Possibili altre pandemie"

"Molti l’hanno paragonata alla spagnola, ma è stata molto più devastante per promiscuità, per capacità di trasmissione, per virulenza. Tre anni significa anche una delle pandemie più lunghe mai esistite”. In poche parole Francesco Noce il presidente dell’ordine dei Medici Veneto e di Rovigo, sintetizza, per chi avesse memoria corta, cosa ha vissuto il mondo in questi anni. E aggiunge: “L’Italia è stato il Paese colpito per primo in Europa e che ha patito maggiormente, con un piano pandemico inesistente, o meglio mai aggiornato. A pagarne le conseguenze sono stati soprattutto gli anziani, le persone più fragili, ma anche molti giovani”.

La svolta, ricorda ancora il medico, rimasto in prima linea con tanti colleghi, anche in pensione, in questi anni, e con i medici di medicina generale negli ambulatori, è stata la scoperta del vaccino. “Ora di vaccini ce ne sono tanti, ci sono anche quelli proteici. Se all’inizio dell’epidemia erano morti 80 medici al mese, con l’avvento dell’antivirus non è morto più nessuno di Covid, lo spartiacque è stato il vaccino. Devo dire che attualmente la quarta dose non è stata fatta da molti, ma d’altro canto molti hanno acquisito capacità immunologica e quindi la quarta dose non l’hanno fatta ma il record di mortalità tra pazienti fragili dà da pensare”.

Una riflessione sul futuro? “Certamente altre pandemie sono possibili e ciclicamente si ripetono. Ci sono migliaia di virus che se dovessero passare dagli animali all’uomo sarebbero ancora letali. Il Covid, però, ci ha insegnato molto, siamo molto più aggiornati e a livello epidemiologico molto più preparati, ad esempio abbiamo delle strutture mobili, una ricerca più avanzata che ci troverà molto più preparati sperando di non dover poter più rinchiudere le persone e vedere l’economia che va a picco, anche per evitare non solo la malattia ma tutti gli effetti collaterali sull’economia e sulle persone. Effetti che permangono ancora oggi come il long Covid. Anche psicologicamente abbiamo visto effetti devastanti sulla capacità di scolarizzazione e di socializzazione dei ragazzi”.

Dopo il Covid dovevamo diventare migliori, sistema sanitario compreso. Ma la strada è ancora lunga, conferma, non senza punta polemica il presidente dei medici: “Ci sono ancora delle attese e l’arretrato delle visite specialistiche e degli interventi si è aggiunto alla riduzione dei posti letto. Tutto si riversa sui medici e sugli infermieri che ci sono spesso con turni massacranti. Questa è una cosa diventata intollerabile tutti i giorni si verificano 150 episodi in Italia di aggressioni, da noi ne registriamo di ‘verbali’. Va a finire che nessuno vuol fare più il medico in Italia. Ogni anno se ne vanno via dall’Italia mille medici e vanno a lavorare all’estero, dove non c’è responsabilità penale per il medico, ma solo civile e stipendi più alti. E mille sono tanti”.

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