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IL CASO

Magaraggia interrompe lo sciopero della fame

Il pm invia la richiesta di archiviazione sulla morte di Giacomo. "Possiamo andare avanti, ci opporremo"

Magaraggia interrompe lo sciopero della fame

Roberto Magaraggia

ROVIGO - Si sblocca la situazione per le richieste di Roberto Magaraggia, che nei giorni scorsi aveva annunciato lo sciopero della fame come protesta per avere chiarezza sulle cause della morte del figlio Giacomo. “Grazie al clamore mediatico - ha scritto Magaraggia - è stato raggiunto il nostro primo obiettivo. Finalmente vi sarà modo di svelare gli accadimenti e affrontare i fatti. Erano trascorsi due mesi dalla tragica morte di nostro figlio Giacomo quando ci fu inviata l’autopsia. Che conteneva, stampate su documenti pubblici ufficiali, frasi indicibili, false e diffamatorie, lette da più persone, contro la nostra famiglia. Però, contemporaneamente, è partita un’altra nostra legittima richiesta di conoscere dalla Ulss 5 chi aveva scritto ciò. Sapete quale fu la risposta? Rinviarci un secondo documento ufficiale con la cancellazioni delle frasi. Come se fossimo su ‘Scherzi a Parte’. Per questo ci eravamo subito rivolti alla Procura della Repubblica di Rovigo, per ricercare la verità. Non per avere ragione, ma giustizia penale”.

E aggiunge: “Dopo due anni abbiamo registrato zero indagini nonostante le reiterate sollecitazioni. Nel frattempo, attraverso investigazioni compiute dai nostri legali, abbiamo consegnato documentazione al Pubblico ministero contenente ‘dichiarazioni’ con nomi e cognomi (cosa, chi, dove, quando, erano quindi emersi). Mancava ‘il perché’. Ecco perché l’estrema mia decisione di porre in essere una protesta civile con lo sciopero della fame, che ora interrompo. Dopo nemmeno 24 ore, il Pubblico ministero ha inviato ai nostri legali una richiesta di archiviazione. Legittima. Ora, finalmente, opponendoci, avremo la possibilità di portare alla luce gli accadimenti davanti a un giudice terzo. Oltre a porre a conoscenza il caso ai moltissimi cittadini ci hanno manifestato grandissima partecipazione e affetto”.

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