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Ecco i giardini per Tina Anselmi

Le parole del presidente della Repubblica: “Limpido impegno per la legalità e il bene comune”

Ecco i giardini per Tina Anselmi

ADRIA – “Tina Anselmi: partigiana, parlamentare, ministro di grande prestigio, ne ricordo il limpido impegno per la legalità e il bene comune”: sono le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella al momento della scomparsa della prima donna ministro della storia repubblicana, avvenuta nel novembre 2016 all’età di 89 anni. A Tina Anselmi è stato intitolato domenica 12 marzo mattina il giardino pubblico in corso Garibaldi, nel quartiere Canareggio. Al centro della piccola area verde è stata posta una targa con il suo nome, scoperta dal sindaco Omar Barbierato, assistito dal consigliere comunale Simone Donà. Ospite d’onore Mirella Zambello, già sindaco di Villadose e attualmente assessore nel capoluogo polesano, il presidente del consiglio comunale Francesco Bisco e altri consiglieri, quindi una delegazione ufficiale dell’Anpi guidata da presidente Corrado Franzoso con il vessillo dell’associazione.

Zambello ha ricordato Anselmi con profonda partecipazione emotiva, citando anche la visita fatta a Villadose nel 2004 oltre a riportare le parole di Mattarella. “Ha lasciato un segno importante nella nostra storia politica, sociale e istituzionale per il suo impegno nello sviluppo della libertà e della democrazia – ha sottolineato – Ci ha lasciato una lezione insuperabile: la fermezza nei propri valori insieme all’apertura al dialogo e al confronto con chi la pensa diversamente, agendo sempre con forza ma con altrettanta gentilezza. Ci ha insegnato a non superare mai il limite del rispetto”. Significativa la sua sincera e leale collaborazione con le donne di altri schieramenti politici, a cominciare da Nilde Iotti, per “rimarcare l’importanza delle donne in politica con ruoli istituzionali”.

Così ha proseguito evidenziando i momenti salienti della sua vita: insegnante, partigiana, militante nella Democrazia cristiana, deputata, “madre” della Repubblica, donna di governo fino al delicatissimo incarico di presidente della commissione d’inchiesta sulla P2. Quindi si è soffermata su un episodio della vita, riportato nell’autobiografia, che ne ha segnato profondamente l’esistenza e che da dato un senso civile e morale all’impegno politico. “Aveva 17 anni – ha ricordato Zambello – a quel tempo percorreva anche 120 chilometri al giorno in bicicletta per portare aiuto e assistenza a chi stava combattendo nella Resistenza. Un giorno si trovò ad assistere nella piazza di Bassano Del Grappa all’impiccagione di alcuni giovani antifascisti. Fu uno spettacolo terribile”. Una altro momento doloroso della sua vita è stata la tragica vicenda di Aldo Moro dal rapimento, di cui giovedì prossimo ricorre il 45.mo anniversario, all’uccisione per mano delle Brigate Rosse.

Da parte sua Barbierato ha posto l’attenzione sull’impegno di Tina Anselmi nella veste di ministro della sanità che portò alla creazione nel 1978 del Sistema sanitario nazionale fondato sul concetto che “la sanità pubblica è prima di tutto un bene collettivo”. Aggiungendo che ci ha lasciato un importantissimo insegnamento: “E’ fondamentale avere buone leggi, ma serve ben poco cambiare le leggi se non si cambia la cultura e l’attenzione verso il bene comune”.

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