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L'ACCUSA

"La Regione sta abbandonando il nostro Parco"

Lorenzoni: "Tante le problematiche riscontrate, serve un cambio di passo"

Lorenzoni si è dimesso da vicesindaco per la corsa a Palazzo Balbi

“La politica regionale sui Parchi, uno degli ambiti rispetto al quale il Veneto gode di una reale autonomia, appare carente, se non addirittura controproducente. Sembra quasi che l’amministrazione regionale sia più interessata a svuotarli dalle loro funzioni, che non a proteggerne il valore ambientale e il potenziale economico connesso”.

Così il Portavoce dell’Opposizione in Consiglio regionale, Arturo Lorenzoni, riferendosi, in particolare, al Parco del Delta del Po. "Molteplici le problematiche riscontrate nell’area protetta - prosegue la comunicazione - a Bacucco sono state tolte tutte le siepi, e ora la visuale appare simile a quella che si ha ammirando un green di golf. Lungo tutto il percorso, peraltro, non esistono né dei parcheggi, né delle adeguate piazzole ove il turista possa tranquillamente fermarsi senza rischiare di essere investito dalle auto che sfrecciano a delle velocità che non sono di certo compatibili con delle strade arginali".

"All’Oasi di Ca’ Mello, invece, viene chiesto il pagamento di un biglietto, ma non c’è nessuno a cui riconoscere il ticket. Per vedere cosa, poi? Alcuni ponticelli e percorsi in legno all’interno della zona umida sono completamente crollati, mentre un ponte di collegamento con la strada risulta impercorribile. L’incuria dei sentieri è tale che è facile inciamparsi sui rami di rovi nascosti sotto l’erba".

"Sono tante le criticità, chiarisce Lorenzoni, dalle quali si desume chiaramente che 'l’azione politica della Regione sembra stia andando addirittura nella direzione di un generale indebolimento dei Parchi regionali. Accade nel Delta del Po, ma pure in Lessinia e nei Colli Euganei'. L’amministrazione regionale pare quasi perseguire l’obiettivo di un progressivo svuotamento dei Parchi dal loro interno, privandoli delle risorse finanziarie necessarie per una reale valorizzazione”.

“Serve – conclude – un radicale cambio di passo da parte della Regione. Altrimenti, già nel breve periodo, avremo delle aree di pregio abbandonate. Di sicuro, non il migliore dei biglietti da visita per quei turisti, e sono sempre di più, alla ricerca di esperienze suggestive e slow”.

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